E’ arrivato sul mercato l’ottavo bond sostenibile o ESG di Cassa depositi e prestiti (ESG). L’ente controllato dal Tesoro ne ha emesso uno in settimana per l’importo di 750 milioni di euro, attirando ordini per 1,3 miliardi. Il 68% di questi sono provenuti dall’estero e per circa il 70% grazie agli investitori ESG. Dal 2017, così CDP ha emesso obbligazioni sostenibili per un controvalore di 5,5 miliardi. L’emissione di questa settimana rientra nel Debt Issuance Programme da 15 miliardi. Il ricavato andrà a finanziare investimenti a sostegno dell’efficientamento energetico e idrico, delle energie rinnovabili, ha spiegato il direttore di amministrazione, finanza e controllo, Fabio Massoli.

Cedola bond ESG appetibile

Venendo alle caratteristiche del bond CDP, esso è non subordinato e non assistito da garanzie. Ha una durata iniziale di 5 anni e offre una cedola annuale lorda del 3,50%. Il tasso d’interesse offerto si mostra, quindi, molto allettante. Un titolo di stato di pari durata al momento viaggia a un rendimento in area 3,15%. Pertanto, il premio è evidente. Ricordiamo, infatti, che le obbligazioni emesse da CDP scontano la medesima tassazione di favore riservata ai BTp, cioè del 12,50%.

I rating a medio-lungo termine assegnati sono naturalmente “investment grade”: BBB per S&P, Fitch e BBB+ per Scope. Dell’operazione si sono occupati BNP Paribas, Banca Akros, BPM, Barclays, HSBC, Intesa Sanpaolo, Santander, Societe Generale e Unicredit in qualità di Joint Bookrunners e Joint Lead Managers.

Bond CDP, bassi rischi d’investimento

I bond CDP presentano rischi di credito sostanzialmente simili a quelli dei titoli di stato italiani, cioè quasi nulli. Il Tesoro controlla l’ente per l’83% del capitale. Di fatto, questo è considerato una “longa manus” del governo nel sistema industriale nazionale. Appare remota la possibilità che lo stato consenta mai a una sua controllata di saltare il pagamento anche solo di una scadenza.

Ed ecco che il premio al rendimento offerto dal bond sostenibile si mostra allettante per questa ragione.

Data la bassa duration, poi, anche nel caso in cui si volesse inserire in portafoglio il bond CDP appena emesso non si correrebbero grossi rischi in termini di volatilità di prezzo. Anche perché la cedola risulta già essere elevata e, a meno che i rendimenti di mercato in Italia non schizzino ulteriormente e in misura imponente nei prossimi mesi o anni, ciò sarebbe sufficiente a garantire una certa stabilità delle quotazioni sul mercato secondario.

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