Spread giù a 175 punti base e rendimento decennale al 4,30%. Ieri, la seduta è stata fin troppo positiva per i titoli di stato italiani, che hanno approfittato più degli altri delle notizie macroeconomiche arrivate dagli Stati Uniti. E in vista del giudizio di stasera di Moody’s è un buon andamento, perché potrebbe convincere l’agenzia ad evitare passi falsi proprio ora che le condizioni di accesso al mercato finanziario per l’Italia inizierebbero a migliorare. In fondo, la sostenibilità del debito pubblico dipende dai tassi a cui il Tesoro riesce a rifinanziarsi.

Economia americana a rischio recessione

Ma torniamo alle tre notizie da Oltreoceano. La prima ha riguardato i prezzi all’importazione del mese di ottobre, scesi dello 0,8% su settembre contro un -0,3% atteso. E il numero dei sussidi richiesti dai lavoratori americani nella settimana all’11 novembre sono aumentati di 13 mila unità a 231 mila. Le attese erano per 220 mila complessivi. Infine, la produzione industriale nel mese scorso è scesa dello 0,6% mensile contro il -0,4% atteso.

In generale, il quadro che emerge da questi dati è di un indebolimento dell’economia americana. Il rischio di recessione sale, come dimostrerebbero numerose altre statistiche, tra cui la regola di Sahm di cui vi abbiamo dato conto nei giorni scorsi. Lo stesso T-bond a 10 anni è sceso così al 4,43% attuale. Il rendimento decennale italiano non poteva che seguire un trend discendente insieme allo spread. Il rischio sovrano inizia a scemare con la prospettiva sempre più fondata che la stretta monetaria globale sia sostanzialmente cessata.

Petrolio giù, euro su buone notizie per inflazione

Basterebbe guardare anche al prezzo del petrolio per capire in quale direzione staremmo andando. La quotazione del Brent è scesa sotto 77,50 dollari, ai minimi da quattro mesi abbondanti. Il cambio euro-dollaro si aggira sempre intorno a 1,0850, allontanandosi dai minimi dei mesi passati, quando sembrò toccare la parità con un dito.

Tutti elementi che contribuiscono a rallentare ulteriormente l’inflazione nell’Eurozona, già scesa al 2,9% nel mese di ottobre.

Rendimento decennale -0,70% in un mese

Mentre scriviamo, il rendimento decennale viaggia appena sotto il 4,30%, offrendo 70 punti base o 0,70% in meno rispetto a neppure un mese fa. Praticamente, chi acquistasse oggi il BTp a 10 anni, riceverebbe da qui alla scadenza un rendimento complessivo lordo di circa il 7% in meno rispetto a solo un mese fa. Infatti, pagherebbe il bond il 5,6% in più.

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