Quello che finirà tra poche ore è stato un anno particolarmente negativo per il mercato obbligazionario. Allo stesso tempo, però, ha offerto opportunità d’ingresso negli investimenti in bond come non si vedevano da svariati anni. Chi aveva inserito in portafoglio obbligazioni a prezzi di carico alti e rendimenti bassi, giustamente non può che lamentare le perdite patite. Invece, chi ha acquistato ai nuovi prezzi e assicurandosi rendimenti medio-alti, è di tutt’altro umore. E nel 2023? Fermo restando che il trend per i prossimi mesi dovrebbe restare negativo per i bond, fioccano nuove opportunità da cogliere per accrescere la “yield” del portafoglio.

Una di queste per le famiglie italiane è il BTp 1 maggio 2033 e cedola 4,40% (ISIN: IT0005518128).

Quotazione giù in poche settimane

Questo titolo di stato esiste da un paio di mesi e in circolazione ve n’è per un controvalore di 6,75 miliardi di euro. Si tratta del prossimo “benchmark” a 10 anni. Ha archiviato l’ultima seduta di quest’anno a un rendimento del 4,83% e una quotazione leggermente inferiore a 97 centesimi. Pensate che all’apice toccato il 5 dicembre scorso, il BTp 2033 raggiunse la quotazione di 105,63. Ciò significa che in poco più di tre settimane, ha perso oltre l’8% in termini di prezzo, al contempo impennando il rendimento.

La cedola netta effettiva sfiora il 4% (3,97%) ai prezzi attuali. Questo sarà il rendimento immediato incassato dall’obbligazionista fino alla scadenza, quando maturerà anche la plusvalenza dettata dal prezzo di rimborso superiore a quello di acquisto. Il BTp 2033 consente alle famiglie italiane di ottenere un rendimento lordo superiore al 45% entro la scadenza. Non tutte, però, possono attendere un periodo così lungo per riappropriarsi del capitale. Per questa ragione, suggeriamo di riflettere bene sull’opportunità di privarsi della liquidità per oltre un decennio.

Speculare sul BTp 2033

D’altra parte, non è detto che serva. Il BTp 2033 può rivelarsi anche un investimento speculativo.

Finché i prezzi restano bassi, incasseremo cedole più che soddisfacenti. Quando i prezzi saliranno, potremmo rivenderlo sul mercato secondario. In quel caso, matureremmo una plusvalenza in anticipo sulla scadenza e possibilmente anche superiore. Ad esempio, tra due anni esatti a un prezzo di 102 il titolo offrirebbe ancora un rendimento lordo superiore al 4%, il quale potrebbe risultare elevato in un contesto monetario meno restrittivo e, per giunta, a fronte di una durata residua minore di oggi. Il nostro margine sarebbe del 5%, oltre alle cedole nel frattempo incassate.

Chi investirà nel BTp 2033 o in qualunque altro titolo di stato nel 2023, deve essere consapevole che dovrà fronteggiare un ulteriore periodo di turbolenza finanziaria. Tra rialzo dei tassi e taglio degli acquisti dei bond sul mercato da parte della BCE, per non parlare dei rischi geopolitici ed economici paventati in questi mesi, la tensione resterà verosimilmente elevata almeno fino alla metà dell’anno che sta per arrivare.

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