Rischia di essere il quarto stato africano ad andare in default dall’inizio della pandemia dopo Zambia, Ghana ed Etiopia. Eppure il governo ha annunciato che si rivolgerà nuovamente ai mercati internazionali. Il Kenya del presidente William Ruto prepara l’emissione di un nuovo bond in dollari della durata di sette anni. I proventi serviranno per pagare la scadenza di giugno, che ammonta a ben due miliardi. Lo ha reso noto lo stesso capo dello stato.

Obiettivo: scansare il default a giugno

Sarà complicato raccogliere tutto il denaro necessario a rimborsare il bond in dollari tra quattro mesi.

Secondo le stime degli analisti, il Kenya riuscirebbe a coprire, comunque, più della metà di tale importo. E ciò chiaramente alleggerisce la pressione sul Tesoro di Nairobi, che può sperare di schivare il crac. Resta il fatto che proprio la scadenza di giugno continua a offrire rendimenti elevatissimi per essere di durata ormai cortissima: il 12,30%. L’Eurobond quotava ieri a 98,22 centesimi e offre cedola 6,875% (ISIN: XS1028952403).

Verso una cedola molto alta

Quale sarà il costo del nuovo bond in dollari? Guardando alla curva dei rendimenti keniota, scopriamo che sul tratto a sette anni dovrebbe offrire qualcosa come circa l’11% per attirare ordini dagli investitori stranieri. In effetti, la scadenza del 2032 offriva ieri esattamente l’11% e la scadenza del 2028 quasi del 10,80%. Capite benissimo che si tratterebbe di un tasso esorbitante. Il Kenya finirebbe per pagare molti più interessi sulla parte di debito in scadenza a giugno e di fatto rinnovata con l’emissione in corso.

Per ipotesi, se il paese africano riuscisse a rifinanziare tutti i due miliardi necessari a provvedere al pagamento, gli interessi da sborsare su base annua salirebbero da 137,5 a 220 milioni di dollari. E non è esattamente ciò che vorresti sentire da un paese sull’orlo del default. Il debito pubblico resta sotto il 70% del PIL, ma le riserve valutarie risultano basse e i rating sono ovviamente “junk”.

L’emissione sta rendendosi possibile grazie al calo dei rendimenti obbligazionari sui mercati internazionali sull’atteso taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti e in Europa.

Bond Kenya sostenuto dagli aiuti dell’FMI

I mercati emergenti stanno tornando a rifiatare dopo anni di vera “siccità” sul piano delle emissioni. Costa d’Avorio e Benin hanno rotto il biennio di assenza sui mercati con rispettive emissioni in dollari. Per il secondo si è trattato di un debutto e tra l’altro a condizioni relativamente vantaggiose rispetto all’altro emittente con rating più elevato. Ad agevolare l’emissione del bond in Kenya contribuisce anche lo stanziamento di circa 685 milioni del Fondo Monetario Internazionale. A questo punto, il pagamento di giugno sarebbe interamente coperto e la durata del debito allungata.

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