Euro sì o euro no? Da una parte c’è chi dall’euro sta lontano, soprattutto in questo periodo congiunturale, dall’altra c’è chi non perde tempo a rincorrerlo. E’ il caso della Lettonia che, non facendosi spaventare dalla turbolenza finanziaria che sta sconvolgendo l’Europa, ha chiesto alla Commissione Europea e alla Bce l’adesione alla moneta unica (La Lettonia verso l’adesione all’Euro). 

La risposta ufficiale da parte della Ue arriverà in estate, ma non è difficile immaginare che la piccola Lettonia dal 1 gennaio 2014 sarà, dopo l’Estonia, la seconda repubblica baltica ad aderire all’euro.

 

 

Economia Lettonia: dalla crisi alla rinascita

I requisiti economici ci sono tutti (deficit di bilancio 2013 previsto all’1,1%, debito pari al 41% del Pil, inflazione media nel 2012 al 2%), ma soprattutto è apprezzabile lo sforzo che la piccola repubblica baltica ha fatto dal 2004, quando è entrata a far parte della Ue, passando per una crisi economica che nel 2009 l’aveva spinta sull’orlo della bancarotta dopo lo scoppio della crisi internazionale (Pil -25%). La ferrea politica di rigore adottata dal governo di centro destra guidato da Valdis Dombrovskis ha riportato Riga sul sentiero della crescita, grazie anche agli aiuti internazionali ottenuti per 7,5 miliardi di euro che sono stati concessi da Fmi e Ue.

 

I titoli di stato della Lettonia rendono meno dei Btp italiani

Un recupero della crescita economica apprezzabile soprattutto nella progressione della borsa, salita in 5 anni del 46%, facendo lettoniaregistrare al Baltic Index (+80%) la miglior performance a livello Europeo da quando è iniziata la crisi, oltre che nel valore dei titoli di stato. Il rendimento delle obbligazioni governative decennali in euro (XS0350977244) emesse nel 2008 rendono meno del 2% (vedi grafico a lato) a scadenza dimostrando una solidità superiore a quella dei Btp italiani di eguale durata, nonostante il livello di rating (BBB) sia leggermente inferiore a quello di Roma.

Chi avesse deciso di investire in Lettonia cinque anni fa avrebbe oggi messo a segno una performance del 65%, senza contare le cedole annue maturate del 5,50%. Più generosi appaiono i tassi dei titoli di stato emessi in dollari sui quali si può spuntare rendimenti superiori al 3% lordo annuo. Il titolo da 1,25 miliardi di dollari con maturazione 2020 (XS0863522149), ad esempio, lanciato tre mesi fa per rimborsare una precedente emissione in scadenza prezza attualmente il 98% del nominale e, a fronte di una cedola del 2,75%, rende a scadenza il 3,10%. Meglio ancora il bond da 500 milioni di dollari che scade nel giugno 2021(XS0638326263), e offre ai corsi attuali un rendimento del 3,42% con cedola del 5,25%.

 

Paesi emergenti: la Lettonia ha uno dei tassi di crescita più alti dell’Unione Europea

mappa lettoniaMolti fondi obbligazionari internazionali hanno da tempo sovra pesato la loro esposizione verso i paesi baltici e in particolare verso la Lettonia, che adotterà l’euro fra un anno, e la Lituania, prossima candidata per il 2015. La moneta unica, inoltre, è già ben presente nell’economia lettone, con il 90% dei prestiti bancari e il 50% dei depositi in euro, per cui l’adesione all’euro appare solo una formalità e una questione di tempo, osserva un analista. I ritmi di crescita economica di Riga sono lodevoli se comparati alla profonda crisi che sta attanagliando l’Europa e ciò non potrà che tradursi in maggiori benefici per l’economia dell’Est europeo in generale. La banca centrale lettone prevede che quest’anno l’economia del paese crescerà del 3,6%, anche se la stima è lievemente inferiore rispetto al 5,0% previsto in precedenza, ma, con i suoi due milioni di abitanti, la Lettonia avrà comunque uno dei tassi di crescita più alti in Unione europea nel 2013. Nel quarto trimestre del 2012 – secondo i dati forniti da Eurostat – il Pil lettone è stato il primo nella UE, con il +5,7%, davanti a Estonia 3,4% e Lituania 3,1% e contro una media europea negativa dello 0,6%.

Sull’inflazione, gli economisti hanno notato che nel medio termine non ci sono rischi seri alla stabilità dei prezzi e il tasso medio annuo di inflazione è basso, con una previsione della Banca di Lettonia del 2,0% (nel 2012 l’inflazione è stata in media del 2,3%). La banca centrale lettone è accesa sostenitrice dell’ingresso della Lettonia nell’eurozona dal 1 gennaio 2014 e sostiene da tempo che Riga soddisfa tutti i requisiti macroeconomici.

 

La Lettonia ha la migliore rete telecom in fibra ottica in Europa. Le obbligazioni Bité

 

A beneficiare della crescita del Pil sono stati un po’ tutti i settori economici in Lettonia e in particolare il settore delle telecomunicazioni. La Lettonia – secondo il FTTH Council Europe – è infatti prima in Europa per diffusione della fibra ottica (l’Italia è al penultimo posto!). Il numero di abbonati alla fibra ottica in Lettonia è quasi triplicato grazie al programma di potenziamento avviato dal primo operatore Lattelecom, la cui rete ora copre più di un terzo delle abitazioni del paese. Ma anche sul fronte broadband mobile, la Lettonia è all’avanguardia rispetto agli altri paesi europei con una copertura quasi totale del territorio e una velocità di trasmissione dati superiore alla media dei paesi dell’eurozona. Fra le possibilità di investimento in questo settore, segnaliamo le obbligazioni della compagnia telefonica Bité Latvija, nata nel 2005 e facente parte del gruppo Bité che comprende anche le attività telefoniche della Lituania. La società, controllata dal fondo d’investimento Mid Europa Partners, ha recentemente collocato presso investitori istituzionali un eurobond da 200 milioni di euro per rimborsare precedenti prestiti obbligazionari sull’onda positiva dei risultati economici realizzati lo scorso anno (ricavi a 184 milioni, in crescita del 6% e ebitda a 50,6 milioni in aumento del 12%). Il titolo Bité Finance International offre una cedola a tasso variabile del 7,50% sopra l’euribor a tre mesi (XS0883689753) e scade nel 2018.

Si tratta ovviamente di un bond corporate molto speculativo, classificato con rating B- da Standard & Poor’s, ma alla luce delle positive implicazioni derivanti dall’adesione della Lettonia e della Lituania all’euro, potrebbe dare delle buone soddisfazioni agli investitori in futuro.