Ora che i rendimenti sono saliti ai massimi da diversi anni a questa parte, investire in BTp sta diventando un business da non sottovalutare più come abbiamo fatto di recente. E’ vero che lo spread suona sempre la sveglia circa i rischi sovrani che si affrontano inserendo titoli di stato in portafoglio. Ma dovete porvi una domanda prima di ogni altra, anzi due: l’Italia fallirà davvero? Se sì, siamo sicuri che il nostro più grande problema siano i titoli del debito pubblico o non rischi per caso di venire giù tutto? Tralasciando scenari estremi e fortunatamente remoti, dovremmo iniziare a operare sui mercati con il dovuto sangue freddo.

Siamo un popolo latino, per definizione emotivo, ma l’emotività sui mercati gioca brutti scherzi.

Errori comuni del trader

Per prima cosa, quando si decide di investire in BTp, bisogna sapere accettare una certa volatilità delle quotazioni. Se compri un titolo do stato, lo fai per due ragioni: o per incassare un certo rendimento fino alla scadenza o per sperare di rivenderlo in futuro a prezzi più alti. In questi mesi, i prezzi sono crollati come mai era avvenuto negli ultimi decenni. Obiettivamente, mantenere il sangue freddo è stato difficile anche per trader di esperienza. Tuttavia, se abbiamo acquistato a tassi bassi, il problema non si risolve mica rivendendo in forte perdita. Se abbiamo acquistato a tassi alti, staremmo accusando perdite limitate o nulle, per cui non vi sarebbe alcuna ragione di disinvestire in scia al panico.

Anche chi ha acquistato in queste settimane, spesso si fa prendere dall’impazienza. I rendimenti (prezzi) continuano a salire (scendere)? Ecco che vende per limitare le perdite. Quale significato ha avuto tale investimento? Nessuno. Lo stesso dicasi nel caso in cui i rendimenti (prezzi) scendono (salgono): è subito corsa a sbarazzarsi del bond per incassare il guadagno.

Ok, è andata bene, ma aspettando sarebbe potuta andare molto meglio.

Fatto salvo che nessuno sia in grado in anticipo di conoscere la data esatta in cui entrare e uscire dal mercato, perlomeno bisogna guardare ai trend. Investire in BTp in questa fase significa chiudere gli occhi dinnanzi ai probabili ulteriori cali che i prezzi accuseranno nei prossimi mesi. Se non siamo preparati a questo, meglio non entrare neppure sul mercato. In generale, tollerare perdite molto basse può sembrare una strategia volta alla riduzione del danno, ma tendenzialmente lo amplifica. Essa spinge a chiudere la posizione non appena la soglia massima di perdita tollerata sia raggiunta, ma facendoci perdere possibili opportunità di guadagno per il caso in cui i prezzi si muovessero successivamente in direzione favorevole.

Investire in BTp, ci vuole calma

Riepilogando, se intendi investire in BTp devi chiederti quale sia il tuo obiettivo. Se vuoi incassare un flusso di reddito costante fino alla scadenza, non ha alcun senso che ti metta a monitorare l’andamento del titolo sul mercato secondario. A te importa solamente che il Tesoro ti rimborserà il capitale alla data convenuta. Se punti a un acquisto speculativo, invece, il monitoraggio dei prezzi va certamente effettuato, ma dovresti avere l’accortezza di guardare al trend non giornaliero, bensì di più lunga durata (qualche mese, anno). Solo così potrai sfruttare appieno l’andamento del bond, evitando di rivendere alla prima occasione utile con guadagni scarni o, addirittura, in perdita.

[email protected]