Nonostante la fine dell’anno non sia generalmente un buon momento per ricalibrare i portafogli, stavolta è differente. Il mercato obbligazionario sta risalendo dopo un anno e mezzo difficilissimo, caratterizzato da perdite molto pesanti. Per il fondatore e amministratore delegato del fondo Algebris, Davide Serra, sarebbe tornato il momento di investire in bond. E chiarisce la sua posizione in un video dove spiega le ragioni di questa affermazione.

Crescita debole in Asia, inflazione zero in Europa

Per prima cosa, la crescita economica in Asia sta rallentando, nota l’imprenditore italiano.

In Cina ci sono tagli alla spesa pubblica, che stanno interessando anche la popolazione e non solo i vertici burocratici. Il PIL cinese ha contribuito nel decennio passato ai due terzi della crescita globale, ragione per cui questa è attesa debole per i prossimi anni.

E l’inflazione in Europa sta tendendo a zero. Serra fa notare che in Danimarca ad ottobre sia risultata nulla su base annua e che la sua correlazione con quella europea sia stata storicamente “del 100%”. In Europa, continua, la crescita dei prezzi al consumo sta scendendo e resta solo un po’ di inflazione salariale, che reputa persino salutare per la stabilità dell’economia dopo anni in cui ad essere cresciuta è stata la fetta destinata al capitale.

Davide Serra smentisce le previsioni BCE

Per questo, Serra ritiene che la Banca Centrale Europea sbagli circa le stime sull’inflazione nell’Eurozona. Così come sbagliò a prevederne l’arrivo, adesso la starebbe sovrastimando per il medio termine. A suo avviso, dovrà procedere al taglio dei tassi di interesse prima di quanto pensi e dichiari in questa fase. Tra l’altro, spiega che l’Europa sia a crescita zero e che la crisi stia riguardando particolarmente la domanda, mentre il Nord Europa (Scandinavia e Germania) hanno una leva sul mercato immobiliare elevata e che rischia di esplodere.

Infine, gli Stati Uniti. Anche qui la crescita del PIL sta decelerando fortemente, così come l’inflazione, malgrado un deficit fiscale all’8% del PIL ed evidentemente “insostenibile”. Il Tesoro americano dovrà programmare un rientro del deficit e ciò accelererà il calo dell’inflazione già in corso da mesi.

Investire in bond con duration 3-4 anni

Per tutte queste ragioni, il numero uno di Algebris crede che sia tornato il momento di investire in bond. A suo parere, rendimenti di titoli di qualità a premio di 2-300 punti base o 2-3% sui T-bond sarebbero da comprare. Il fondo guarda con interesse alle obbligazioni in dollari con rendimenti del 7,5-10% e in euro del 6,5-9,5%. Quanto alla duration, bisognerebbe puntare sui 3-4 anni. Tra l’altro, conclude Serra, non si capisce perché bisognerebbe acquistare azioni che rendono in questa fase 2-300 punti sopra i T-bond, assumendosi un rischio, quando sarebbe possibile ottenere simili rendimenti senza quel rischio.

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