Si terrà martedì 12 dicembre l’ultima asta del 2023 per l’emissione di Buoni ordinari del Tesoro (BoT) annuali. L’importo offerto sarà di 7,5 miliardi di euro. Il bond arriverà a scadenza in data 13 dicembre 2024, mentre la data ufficiale dell’emissione e di godimento è fissata per giovedì 14 dicembre prossimo. Considerato che l’anno prossimo sarà bisestile, la durata sarà esattamente di 365 giorni. Sempre tra una settimana il Tesoro rimborserà BoT a 12 mesi per un controvalore nominale di 10,4 miliardi di euro. Questo significa che l’incremento netto dei titoli di stato a breve termine in circolazione sarà inferiore a 3 miliardi.

Mercato sovrano in rally

La prossima asta di BoT annuali non sarà soltanto l’ultima di questo 2023, ma anche una delle ulteriori occasioni in cui gli italiani potranno acquistare titoli per un periodo breve a rendimenti ancora generosi. A novembre, il rendimento lordo fu fissato al 3,86% e risultò in calo dal 3,942% di ottobre. Monitorando l’andamento nelle ultime sedute, dovremmo attenderci stavolta una discesa abbastanza drastica in area 3,50%.

Da settimane, il mercato sovrano italiano è in forte rally, in scia a quanto accade nel resto del mondo avanzato. Lo spread si è contratto di una trentina di punti base rispetto ai massimi a cui era salito in ottobre. Il Rendistato pubblicato mensilmente dalla Banca d’Italia ha trovato che in media un bond del Tesoro è stato negoziato sul mercato secondario al 4,05% a novembre dal 4,444% di ottobre. Un tonfo dello 0,40%, che sembra destinato a rafforzarsi in queste ultime settimane dell’anno.

Rendimento BoT annuali in calo con attesa taglio tassi

C’è aria di taglio dei tassi di interesse alla Banca Centrale Europea (BCE). I BoT annuali risentono della politica monetaria di Francoforte. Il mercato sconta che nel dicembre del 2024 il tasso sui depositi bancari scenda dal 4% attuale al 2,50%. Ecco spiegata la ragione per cui i BoT annuali stiano ridimensionando i loro rendimenti.

Le banche europee si attendono che percepiranno tassi inferiori nei prossimi trimestri sulla liquidità lasciata parcheggiata alla BCE. Per questo stanno tornando ad adocchiare i bond sovrani. Su questo tratto della curva, lo spread con la Germania è sotto i 20 punti. Significa che il mercato considera il rischio sovrano italiano sostanzialmente nullo nel breve termine.

[email protected]