L’agenzia Fitch ha confermato il rating per il bond dell’Inter (ISIN: XS2439248472) a B+ con outlook stabile. In una nota, ha giustificato il suo giudizio con la partecipazione del club nerazzurro alla Serie A e alle coppe europee, sebbene il principale dubbio sia arrivato sul lato delle infrastrutture. La società non possiede uno stadio di proprietà e San Siro è considerato non all’altezza degli impianti europei più moderni e redditizi. Tra i punti di forza ci sono anche l’aumento considerevole dell’Ebitda nella stagione 2022/2023, dovuta essenzialmente all’ottimo cammino in Champions League, il rinnovo dello sponsor con Nike per gli otto anni successivi e la rinegoziazione in corso dello sponsor per la maglia principale in scadenza alla fine di questa stagione.

Bond Inter, rating resta “spazzatura”

Il rating B+ per il bond Inter è un giudizio molto basso, il quarto gradino dell’area “non investment grade” o “spazzatura”. L’emissione risale all’inizio dello scorso anno ed avvenne tramite Inter Media Communications per l’importo nominale di 415 milioni di euro. La scadenza fu fissata per il 9 febbraio del 2027. Questo significa che il titolo debuttò sul mercato con la durata di cinque anni. Attualmente, ne ha una di tre anni e due mesi.

Il bond dell’Inter offre una maxi-cedola annua lorda del 6,75% e attualmente scambia a 97 centesimi alla Borsa di Lussemburgo. Il suo rendimento alla scadenza si attesta sopra il 7,90%, a premio di circa 480 punti base o 4,80% sul bond del Tesoro di pari durata. Se guardiamo al rendimento netto, invece, data la differente imposizione fiscale, troviamo che il premio si riduce in area 255 punti. Tuttavia, c’è da dire che all’emissione di fine gennaio 2022 il premio lordo fu di circa 625 punti. Infatti, allora il BTp a 5 anni rendeva appena lo 0,50%.

Champions determinante per ricavi

L’Inter ha chiuso l’esercizio al 30 giugno scorso con perdite di 85,8 milioni di euro.

Quest’anno, il rosso dovrebbe contrarsi ulteriormente. Il primo trimestre ha già chiuso con un balzo dei ricavi. Molto dipenderà chiaramente dal cammino in Champions. L’anno scorso, il club arrivò fino in finale, che poi perse contro il Manchester City. A parte i premi UEFA incassati, ai botteghini si registrò un boom di entrate per la vendita dei biglietti ai match casalinghi. Ripetere lo stesso successo non è facile. E ci sono 807 milioni di debiti da fronteggiare. D’altra parte, una discesa dei tassi di mercato ridurrebbe le pretese degli obbligazionisti e favorirebbe una risalita del prezzo del bond nerazzurro.

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