I titoli di stato italiani hanno ripreso fiato nelle ultime sedute. Sebbene i rendimenti non siano scesi significativamente da picchi recenti, lo spread decennale si è ristretto a 130 punti base o 1,30%. E’ il segno che sui mercati sia tornata una certa propensione al rischio, in previsione del taglio dei tassi di interesse a partire dal mese di giugno nell’Eurozona. La Banca Centrale Europea (BCE) segnala apertamente che abbasserà il costo del denaro. Ultimi mesi a disposizione per investire nei bond del Tesoro con rendimenti apprezzabili? Intanto, BlackRock sta offrendo un nuovo strumento per coloro che lo volessero fare: gli iBonds per BTp.

A settembre primi iBonds per obbligazioni corporate

Chi ci segue, con ogni probabilità non trova nuova l’espressione. Abbiamo parlato di iBonds nel settembre scorso, mese in cui sbarcarono anche in Italia con quattro fondi differenti. E allora vi spiegammo le differenze con gli Etf classici. Prima di riproporvi il tema, dobbiamo premettere che in quel caso si trattò di strumenti d’investimento in corporate bond con rating “investment grade”. Adesso, al costo dello 0,12% è prevista la possibilità di investire anche in titoli di stato italiani.

Differenze con Etf

L’iBonds per BTp offerto da BlackRock si chiama per esteso iShares iBonds Dec 2028 Term € Italy Government Bond UCITS Etf (ISIN: IE000Q2EQ5K8) e segue l’andamento dell’ICE 2028 Maturity Italy UCITS Index. Esso investe in sette titoli di stato emessi dal governo italiano e con scadenza compresa tra l’1 febbraio del 2028 e l’1 dicembre del 2028. Qual è la principale differenza con un Etf obbligazionario ordinario? Gli iBonds portano le obbligazioni su cui investono a scadenza, mentre gli Etf le rimpiazzano man mano che scorre il tempo per mantenere invariata la durata residua garantita. Si dice anche che con gli Etf compri la duration, con gli iBonds il rendimento.

Nello specifico, gli iBonds per BTp hanno in portafoglio titoli del Tesoro in scadenza negli ultimi mesi del 2028, la cui duration media risulta di 3,89 anni. Quanto alla durata media ponderata, è attualmente di 4,16 anni. In pratica, l’investimento è in asset di poco oltre i 4 anni. Un Etf a 4 anni ci esporrebbe al rischio tassi, in quanto manterrebbe invariata la durata degli asset. Ad esempio, tra un anno acquisterebbe bond in scadenza nel 2029 e venderebbe quelli in scadenza nel 2028. Così facendo, però, non può offrire alcun rendimento certo. Al contrario degli iBonds, che avendo scadenza fissa, sono in grado di garantire un certo rendimento. Nello specifico, sarà del 3,39%, a fronte di una cedola media ponderata del 2,62%.

iBonds per BTp per chi ha bassi capitali

A chi si rivolgono gli iBonds per BTp? Sono ideali per coloro che volessero investire in titoli di stato, pur disponendo di mezzi limitati e desiderando conoscere in anticipo il livello dei rendimenti percepiti. E’ chiaro che, se l’obbligazionista volesse disinvestire prima della scadenza, si esporrebbe ugualmente al rischio di quotazione, a sua volta legato a diversi fattori, tra cui gli spread e l’andamento dei tassi di mercato. Il rischio di credito, pur indiretto, resta intatto.

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