E’ stato sorprendentemente al ribasso il dato di ieri pubblicato dall’Istat sull’inflazione italiana nel mese di novembre. E’ crollata allo 0,8% dall’1,7% di ottobre. Non sono risulta essere tra i tassi più bassi dell’Eurozona, ma oltretutto ben al di sotto del target fissato dalla Banca Centrale Europea al 2%. E sul mercato sovrano si consolida la sensazione che i BTp Italia stiano diventando sempre meno appetibili.

Questi titoli di stato hanno la peculiarità di offrire ogni sei mesi al possessore una cedola indicizzata al tasso d’inflazione del periodo.

E’ garantito sempre un tasso minimo, fissato in fase di collocamento. I BTp Italia hanno avuto grande successo negli ultimi due anni. Con il boom dell’inflazione, molte famiglie si sono volute mettere al riparo dal rischio di perdere potere di acquisto in futuro. Altre, hanno più semplicemente voluto approfittare delle alte cedole staccate tra la fine dello scorso anno e i primi mesi di quest’anno.

BTp Italia segnalano aspettative d’inflazione molto basse

Negli ultimi mesi, i BTp Italia sono diventati assai meno generosi. L’indice dei prezzi al consumo di riferimento per lo stacco delle cedole, il cosiddetto FOI, è cresciuto molto lentamente. Anzi, di recente sta ripiegando. Questo significa che, in alcuni, casi c’è il rischio che la rivalutazione neppure scatti nei prossimi mesi. E poiché l’inflazione si è sgonfiata più velocemente del previsto, il rischio contro cui proteggersi sta venendo grosso modo meno.

Un segnale in tal senso arriva dal BTp Italia 22 novembre 2028 con cedola reale 1,60% (ISIN: IT0005517195). La quotazione si aggira intorno a 95,40 centesimi e corrisponde a un rendimento reale alla scadenza del 2,65%. Il bond del Tesoro di pari durata e con cedola fissa offre al momento il 3,50%. In soldoni, il bond indicizzato offre lo 0,85% in meno. E questo sarebbe il tasso d’inflazione italiana atteso in media dal mercato per i prossimi cinque anni.

Possibile apprezzamento futuro

Potete capire che si tratti di un livello molto basso. Vi abbiamo già segnalato come le aspettative d’inflazione possano rialzare la testa nei prossimi mesi, pur restando contenute. E questo porterebbe a un apprezzamento dei BTp Italia, al momento forse eccessivamente ignorati dal mercato. Ad ogni modo, questo è il suo responso per questa fase. Gli obbligazionisti stanno scontando una crescita media dei prezzi a medio-lungo termine sostanzialmente in linea con gli attuali ritmi.

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