Per quanto in rialzo dai minimi dei mesi scorsi, i rendimenti dei bond restano bassissimi e l’appetito per il mercato obbligazionario tra le famiglie praticamente si è spento da tempo. Peccato, però, che non molti colgano le opportunità di guadagnare tanto anche in breve tempo, grazie ai saliscendi dei titoli.

Quando si acquista un’obbligazione, si può puntare a incassare le cedole fino alla scadenza o a speculare sul rialzo delle quotazioni, rivendendo il titolo in futuro e portando a casa una plusvalenza.

Più la scadenza è lontana, maggiore il movimento dei prezzi rispetto alle variazioni dei rendimenti. Ed ecco perché abbiamo scelto per voi due titoli di lunga durata, emessi da paesi profondamente diversi sul piano delle condizioni fiscali. Parliamo del bond a 30 anni della Grecia e del bond a 100 anni dell’Austria.

Sappiamo che Atene esce da tre salvataggi internazionali avvenuti nel decennio passato e che nel 2012 dovette ristrutturare il debito, più che dimezzando il valore nominale dei bond. Solo da qualche anno ha ripreso ad emettere titoli a lunga scadenza. Tra questi, vi è il nuovo trentennale, che sarà rimborsato nel gennaio 2052 e con cedola fissa 1,875% (ISIN: GR0138017836). Emesso agli inizi di quest’anno, tra maggio e agosto ha visto salire la quotazione del 20% a più di 114. In quel periodo, infatti, il mercato si era rimesso a caccia di asset “sicuri” contro i rischi legati ai colpi di coda della pandemia.

Guadagnare tanto grazie alla “duration”

Tuttavia, nell’agosto di quest’anno si sono intensificati altri timori, stavolta inerenti l’inflazione. E così, fino a un mese fa il bond, in linea con il trend generale, perde poco meno del 26%. Nelle ultime settimane, contrordine: +20%. Solo nelle ultimissime sedute i rialzi sembrano essersi arrestati.

Viceversa, l’Austria è considerata un “porto sicuro” per gli investimenti, grazie alla solidità delle sue politiche fiscali.

Vienna ha emesso negli ultimi tempi due bond a 100 anni. Uno di questi scade nel giugno 2120 e offre cedola 0,85% (ISIN: AT0000A2HLC4). Anche questo titolo ha permesso agli obbligazionisti di guadagnare tanto in pochissimo tempo. La quotazione è esplosa del 31% tra maggio e agosto, salendo a un massimo di quasi 110 (era arrivata a 139 nel dicembre scorso). Tuttavia, per le stesse ragioni di cui sopra ha ceduto il 20% tra agosto e il mese scorso, quando è iniziata la risalita, a seguito della quale il bond si è apprezzato del 20%. Venerdì scorso, si acquistava sopra i 99 centesimi.

Cosa si evince da questi due esempi, per quanto ne potremmo fare a bizzeffe? Che giocare con la “duration” può fare guadagnare tanto, ma perdere non meno nelle fasi avverse. E’ roba più da investitori istituzionali, anche perché risulta difficile capire spesso in quali momenti un bond abbia raggiunto i massimi e in quali abbia toccato i minimi. Ad ogni modo, riuscire a fare il 20-30% in poche settimane è qualcosa di straordinario, così come la fase che stiamo vivendo sui mercati finanziari. E aiuta a capire che spesso in portafoglio potremmo avere inserito asset molto più redditizi e al contempo rischiosi di quanto crediamo.

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