Il rialzo dei tassi BCE si avvicina e il mercato lo ha scontato da un pezzo. Dal board di settembre, probabili aumenti del costo del denaro al ritmo di mezzo punto percentuale alla volta. L’inflazione nell’Eurozona è sopra l’8% e la BCE è rimasta molto indietro anche rispetto alle altre grandi banche centrali. Basti pensare alla Federal Reserve, che a giugno ha alzato i tassi all’1,75% e a fine luglio li porterebbe al 2,50% per arrivare al 3,25% a settembre. Guadagnare con i BTp in una simile condizione di mercato appare un’operazione impossibile.

I prezzi sono effettivamente collassati negli ultimi mesi, muovendosi in direzione contraria ai rendimenti, i quali sono esplosi.

E se vi dicessimo che negli ultimi giorni è stato possibile guadagnare con i BTp fino al 10%? Avete presente il BTp 1 settembre 2051 e cedola 1,70% (ISIN: IT0005425233)? Stava a 58,90 centesimi martedì scorso, la seduta in cui i rendimenti nell’Eurozona avevano toccato il picco. Il giorno seguente, però, la BCE convocava una riunione a sorpresa per la stessa mattinata con all’ordine del giorno gli alti spread nell’Eurozona. Ne è scaturito il mandato ai propri funzionari di varare uno scudo anti-spread.

Guadagnare con i BTp grazie alla volatilità

I mercati hanno ripreso un po’ di fiducia. Non tantissima, ma giusto quella sufficiente a riportare lo spread BTp-Bund a 10 anni in area 200 punti dalla soglia dei 250 punti a cui era arrivato. Grazie al ritorno degli acquisti, il BTp 2051 è schizzato ieri a 64,60 centesimi, balzando del 10% lordo rispetto ai minimi di neppure una settimana prima. Nel frattempo, il rendimento è crollato da 4,72% a 4,14%, cioè dello 0,58%. Chi avesse acquistato il bond ieri, percepirebbe alla scadenza un rendimento cumulato del 17% più basso di quattro sedute prima.

Si chiama volatilità e se saputa sfruttare permette agli obbligazionisti di guadagnare con i BTp in ogni fase. Questo è dovuto al fatto che i prezzi non si muovono in un’unica direzione a tutte le ore di tutte le sedute.

Spesso riprendono fiato dopo diverse giornate storte, così come ripiegano un po’ dopo un rally sostenuto. Ma non è per tutti. A posteriori è sempre facile dire che un acquisto o una vendita andasse fatto in un dato giorno. La verità è che la volatilità è il regno degli investitori istituzionali, mentre gli obbligazionisti individuali dovrebbero muoversi con molta maggiore accortezza, guardando più al trend di medio periodo che non alle variazioni intraday.

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