Quando i rendimenti obbligazionari sui mercati avanzati erano bassissimi e, in molti casi, negativi, eravamo costretti a guardare alle emissioni sovranazionali denominate in valute emergenti per sperare di portare a casa qualcosa di dignitoso. Negli ultimi mesi, la risalita dei rendimenti sta offuscando questo mercato, ma esistono emissioni che non possono passare inosservate. Nei giorni scorsi, l’Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) ha offerto un bond sovranazionale (ISIN: XS2530041420) che dire interessante è poco: scadenza 8 marzo 2024, per cui la durata iniziale è solo di un anno e mezzo; cedola annuale lorda del 45% (QUARANTACINQUE!!!).

Lira turca giù con taglio dei tassi

E’ probabile che si sia trattata dell’emissione con la più elevata cedola della storia. E stiamo parlando di un emittente con rating AAA, cioè dal rischio di credito teoricamente pari a zero. Qual è l’inghippo? Se siete un minimo educati alla finanza, saprete benissimo che non esistono i pasti gratis. Ad alti interessi corrispondono sempre rischi altrettanto alti. E qui il punto è che il bond sovranazionale risulta denominato in lire turche.

L’importo collocato sul mercato è stato di 500 milioni, pari a poco più di 27 milioni di euro. Il taglio minimo di appena 20.000 lire (circa 1.080 euro) rende l’emissione alla portata di tutte le tasche. Tuttavia, stiamo parlando di una valuta, che solamente nel 2021 perse il 44% contro il dollaro. E quest’anno, segna già un altro -25%. La banca centrale turca, anziché alzare i tassi d’interesse con tassi d’inflazione che superano ormai l’80%, continua a tagliarli. Gli attuali tassi reali sono al -67%, i più bassi al mondo. I capitali defluiscono senza sosta dalla Turchia e inevitabilmente la lira tende a deprezzarsi.

Bond sovranazionale, altissimo rischio di cambio

Ed ecco che si capisce la ragione di questa maxi-cedola. Il bond sovranazionale punta a sostenere la valuta anatolica, ma è costretto ad offrire un tasso altissimo per compensare il rischio di cambio.

Non è detto che il 45% basti. Ai ritmi degli ultimi mesi, possibile che la lira turca contro l’euro perda più di quanto non offra la cedola. Certo, lo scenario migliore sarebbe di una stabilizzazione del cambio, a seguito di una normalizzazione monetaria nel paese. Le probabilità che ciò accada da qui alle prossime elezioni del 2023 appaiono molto basse, tuttavia.

Del resto, la stessa AIIB sta scommettendo sul deprezzamento della lira turca. Se vincerà la scommessa, si ritroverà a pagare alle scadenze indicate un valore anche nettamente inferiore, una volta tramutato nelle valute principali come il dollaro. Non ha potuto verosimilmente emettere un titolo di durata più lunga, dato che l’alto rischio di cambio avrebbe dissuaso il mercato dall’entrare nell’affare.

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