Mese molto negativo per i depositi bancari quello di ottobre. Rispetto a settembre, risultano diminuiti di 25,1 miliardi a 1.751 miliardi di euro. Si sono così riportati ai livelli di luglio e hanno cancellato il balzo del mese precedente. Segno positivo per gli investimenti nelle obbligazioni bancarie, saliti a 239 miliardi, in aumento di 1,1 miliardi su base mensile. Sono in estrema sintesi i dati pubblicati dall’Associazione bancaria italiana.

Cresce concorrenza BTp alle banche

Se effettuiamo un confronto con il settembre dello scorso anno, notiamo che i depositi bancari siano diminuiti di 84,6 miliardi, mentre le obbligazioni bancarie sono balzate di 32,6 miliardi.

Il saldo netto per le banche italiane è stato, quindi, di -52 miliardi. Dov’è andata a finire questa liquidità? Di certo, in parte per finanziare i consumi delle famiglie, rincarati parecchio negli ultimi tempi. Ma è altresì probabile che una fetta di questo denaro abbia preso la via dei titoli di stato italiani. Gli investimenti in BTp su base annua in agosto risultavano aumentati di 128,5 miliardi.

Se settembre è andato male, ottobre può rivelarsi peggio. Ai primi del mese, il Tesoro lanciava il secondo BTp Valore, stavolta con scadenza nel 2028. Il bond retail ha attirato dalle famiglie italiane 17,2 miliardi, che si vanno a sommare ai 18,2 miliardi di ordini per il primo collocamento di giugno. Neanche a farlo apposta, proprio a giugno i depositi bancari risultavano scesi di 18,2 miliardi, l’esatto ammontare dell’esito dell’emissione retail. Ma c’è da dire che in quel mese, le obbligazioni bancarie attirarono ben 8,2 miliardi di nuovi investimenti, ragione per cui il saldo netto per le banche fu di -10 miliardi.

Depositi bancari colpiti da caccia al rendimento

Gli italiani restano a caccia di rendimento. Se è vero che i conti deposito iniziano ad ingolosire con un tasso medio sulle nuove offerte del 3,57%, ancora meglio fanno le obbligazioni bancarie al 4,47%, pur in calo dal 4,68% di settembre.

E fino a poche settimane fa, i rendimenti dei BTp a lunga scadenza arrivarono a superare il 5%. Al momento, il decennale offre poco meno del 4,40%.

Resta da vedere, poi, se avrà un qualche effetto la norma contenuta nella Legge di Bilancio 2024, che incentiva gli acquisti di BTp, esentandone gli investimenti fino a 50.000 euro dai redditi Isee. Sarebbe un ulteriore impulso a puntare sui titoli di stato, anche se probabilmente sarà almeno in parte bilanciato dal calo dei rendimenti atteso con la conclusione della stretta monetaria e annessa perdita parziale di appetibilità.

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