E’ partito ieri il collocamento del BTp Valore con scadenza 10 ottobre 2028 (ISIN: IT0005565392). A differenza del primo tenutosi nel giugno scorso, stavolta riguarda una scadenza a 5 anni contro i 4 anni di allora. E sono cambiati anche i tassi offerti. La cedola per i primi tre anni sarà del 4,10% e per gli ultimi due anni del 4,50%. Erano stati del 3,25% e 4% a giugno. Uguale il premio fedeltà dello 0,50% per i sottoscrittori “cassettisti”. Altra differenza rilevante: per la prima volta il Tesoro pagherà le cedole ogni tre mesi, anziché ogni sei.

Replicare i numeri del primo collocamento sarà molto difficile, ma se il buongiorno si vede dal mattino, dovremmo arrivarci vicino. Ieri, al termine della prima giornata dedicata alle sottoscrizioni, il BTp Valore 2028 ha attirato ordini per 4,77 miliardi contro i 5,43 miliardi del primo giorno di giugno. Ricordiamo che alla fine delle cinque giornate il primo collocamento esitò ordini retail record per 18,2 miliardi.

Fiducia famiglie italiane nel debito pubblico intatta

Non sarebbe inverosimile immaginare che stavolta gli ordini possano tendere complessivamente verso i 15 miliardi. Sarebbe un dato altissimo, la conferma di due aspetti rilevanti. Il primo è che tra le famiglie italiane la fiducia verso la solidità del debito pubblico non stia venendo meno, malgrado le nubi che si addensano su di esso tra aumento dei tassi e rallentamento dell’economia. Il secondo consiste nel fatto che la caccia al rendimento prosegue. Non esistono ancora alternative sul piano degli investimenti ai titoli di stato. A parità di rischio e durata, nessun altro asset offre così tanto.

Il BTp Valore 2028 offre in media il 4,26% lordo all’anno, il 4,35% compreso il premio fedeltà alla scadenza. Le migliori offerte sui conti deposito non arrivano a tali percentuali e, tra l’altro, a fronte di una tassazione più che doppia relativa agli interessi (26% contro 12,50%). Si capisce perfettamente perché tra la fine del 2011 al giugno scorso, gli investimenti in titoli di stato italiani tra le famiglie siano cresciuti di oltre 133 miliardi, pari a +93,2%.

Un raddoppio delle esposizioni in valore assoluto, che ha assorbito circa l’80% dell’aumento del debito nel periodo, calmierandone spread e rendimenti.

Fame di rendimento favorisce BTp Valore

Di questo passo, le famiglie vedranno presto investimenti in bond del Tesoro per 300 miliardi. Le emissioni dei BTp Valore stanno contribuendo in misura rilevante a rimarcare questa tendenza. Sarebbe un segnale importante per i mercati l’eventuale successo anche del collocamento in corso. Quanto al numero dei contratti, sono stati ieri 162.577 e per un importo medio di 29.332 euro, quest’ultimo perfettamente in linea con i dati di giugno. Da dove arriva tanta liquidità? Dai conti in banca. La fuga dai depositi è destinata ad intensificarsi fintantoché le banche non cambieranno registro verso i clienti e la smetteranno di accampare scuse per non remunerare i loro risparmi.

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