Giornata di esborsi per il Tesoro, che oggi dovrà pagare numerose cedole in relazione ad altrettanti titoli di stato. Uno di questi è il BTp 2052, il bond in scadenza esattamente tra 30 anni, ossia in data 1 settembre 2052 e con cedola 2,15% (ISIN: IT0005480980). Solamente questo bond peserà per circa 85,6 milioni di euro netti sui conti dello stato. Ben maggiore la spesa netta per gli interessi semestrali del BTp 2051: 121,8 milioni. Se andiamo a guardare sul sito di Borsa Italiana, scopriamo che la quotazione del trentennale oggi si attesta a 67,60 centesimi.

Cosa significa? Che se acquistate un titolo per 1.000 euro nominali, lo pagherete solamente 676 euro. E la cedola del BTp 2052 a cosa è rapportata? Al valore nominale o al prezzo di mercato? Se siete esperti o soliti investire in obbligazioni, conoscete senz’altro la risposta: la cedola è sempre rapportata al valore nominale del bond, mai al prezzo di mercato.

Facciamo adesso l’esempio di un investimento di 5.000 euro per capire anche a quanto ammonterebbe la cedola del BTp 2052 in pagamento in queste ore. Voglio inserire in portafoglio questo titolo per l’importo sopra indicato. Tuttavia, dato il prezzo nettamente sotto la pari, dovrò spendere appena 3.380 euro (67,60% del valore nominale). In cambio, otterrò due cose: il rimborso alla scadenza dei 5.000 euro del capitale investito e il pagamento ogni anno delle cedole suddivise in scadenze semestrali.

Investire 5.000 euro, ecco la cedola del BTp 2052

Su 5.000 euro, oggi incasserei la metà del 2,15% lordo annuale, cioè l’1,075%. Parliamo di 53,75 euro. Su questa cifra, però, lo stato si trattiene il 12,50% in forma di tassazione sugli interessi. Il nostro incasso netto scende a 47,03 euro. Questo avverrà ogni sei mesi, indipendentemente dall’evoluzione dei prezzi di mercato, fino alla scadenza. In data 1 settembre 2052, il Tesoro mi staccherà l’ultima cedola e mi rimborserà il capitale. Poiché ho pagato 3.380 euro per acquistare il bond e mi saranno pagati 5.000 euro, otterrò un guadagno di 1.620 euro.

Anche in questo caso, al lordo della tassazione del 12,50%, per cui la plusvalenza netta scenderà a 1.417,50 euro.

Attenzione, però, perché questo guadagno arriverebbe tra soli 30 anni. Pertanto, devo tenere conto che da qui alla scadenza (salvo riesca a disinvestire con profitto anticipatamente) sarò rimasto a bocca quasi asciutta, dovendomi accontentare della sola cedola del BTp 2052. Il rapporto tra plusvalenza netta e investimento effettivo risulta di poco inferiore al 42%. Questa percentuale deve essere spalmata sui 30 anni dell’investimento, sfruttando la formula dell’interesse composto. Esita un rendimento annuo di 1,17%, a cui va sommata la cedola netta effettiva (rapportata anche in questo caso all’esborso e non al capitale nominale) di 2,78%. In definitiva, avremmo un rendimento complessivo netto del 3,95%.

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