Cassa depositi e prestiti (CD) ha comunicato nella giornata di oggi l’emissione del suo primo Green Bond. L’operazione ha seguito dopo le otto emissioni di obbligazioni sostenibili (ESG) sin dal 2017 e che hanno raccolto complessivamente 5,5 miliardi di euro. I proventi saranno destinati al finanziamento di progetti infrastrutturali nei settori delle energie rinnovabili, dell’efficientamento energetico e idrico, dei trasporti a basso impatto ambientale e della mobilità sostenibile. I rating attesi sono BBB per S&P e Fitch e Baa3 per Moody’s.

Il Green Bond di CDP dovrebbe ricevere forti attenzioni da parte degli investitori istituzionali nazionali e stranieri. La scorsa settimana, la Banca Centrale Europea (BCE) nel confermare il taglio dei riacquisti dei bond in scadenza dal mese di marzo, ha reso noto che i reinvestimenti saranno condotti facendo particolare attenzione agli emittenti risultanti sensibili al tema della sostenibilità ambientale. In altre parole, emissioni come questa sarebbero preferite dall’istituto, pur non aprioristicamente.

Green Bond CDP a premio su BTp

Non abbiamo dettagli dell’operazione in corso. Non si conoscono scadenza, cedola e importo offerti. Sappiamo che certamente il rendimento lordo risulterà a premio sul BTp di pari durata. Prendiamo come riferimento l’ultimo bond CDP emesso a favore del canale retail nel 2019 e con scadenza 28 giugno 2026 con cedola mista (ISIN: IT0005374043). Oggi, rende sopra il 3,50% contro poco più del 3,15% del bond sovrano a 3 anni. Ci attendiamo, quindi, che il Green Bond in corso di emissione offra qualcosa come un terzo di punto percentuale in più del titolo di stato di pari durata, sebbene l’esatto premio potrà dipendere anche dalla scadenza del titolo, verosimilmente medio-lunga.

I bond CDP non sono l’unica fonte di finanziamento dell’ente. La principale è data dai Buoni fruttiferi postali, in circolazione al 30 giugno scorso per 280 miliardi di euro. A dispetto del nome, sono distribuiti da Poste Italiane, ma emessi da CDP.

Questo è controllato quasi per intero dal Ministero di economia e finanze e per una quota di minoranza dalle Fondazioni bancarie. Di fatto, si tratta di un’entità statale usata per scopi di politica industriale. Si pensi attualmente al caso TIM.

Il Green Bond di CDP arriva dopo le emissioni di BTp green tra il 2021 e il 2022. Sono due le scadenze offerte sinora dallo stato italiano: 1 aprile 2035 e 1 aprile 2045. L’operazione in corso dimostra la crescente attenzione del mercato verso la tematica della lotta ai cambiamenti climatici, la quale passa per l’abbattimento delle emissioni di CO2. Infine, tenete presente che anche i bond CDP scontano la tassazione di favore del 12,50% sui rendimenti, uguale a quella sui titoli di stato. Una caratteristica che li rende più allettanti delle obbligazioni corporate, a parità di rendimento e rischio di credito teorico.

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