Giornata di pagamenti per il Tesoro italiano. In tutto, dovrà versare a titolo di cedola 176 milioni sui 17,19 miliardi di euro di capitale sottoscritto dagli obbligazionisti con il BTp Valore 2028 (ISIN: IT0005565400). Di questi, tuttavia, ne saranno trattenuti 22 milioni per l’imposizione fiscale del 12,50% dovuta sugli interessi dei titoli di stato. Il bond fu collocato sul mercato nell’ottobre scorso e si trattò della seconda emissione di questo nuovo titolo retail. Esso fu rivolto esclusivamente agli investitori individuali.

Secondo pagamento dall’emissione

La cedola del BTp Valore 2028 è corrisposta su base trimestrale al tasso annuo lordo del 4,10% per i primi tre anni.

A partire dal quarto anno e fino alla scadenza, salirà al 4,50%. Previsto un premio fedeltà dello 0,50% per gli obbligazionisti che sottoscrissero il bond all’emissione e lo manterranno in portafoglio fino all’ultimo giorno.

Questo significa che la cedola trimestrale in pagamento oggi con il BTp Valore 2028 sarà pari all’1,025%. Su un lotto minimo di 1.000 euro, il pagamento lordo ammonta a 10,25 euro. Al netto della ritenuta fiscale, scende a 8,97 euro. Il primo pagamento avvenne nel gennaio scorso e fu, chiaramente, dello stesso importo. Dunque, il bond del Tesoro ha sin qui offerto 17,94 euro netti per ogni 1.000 euro di capitale nominale posseduto. Un rendimento dell’1,794% in sei mesi, che su base annua sale al 3,59%.

Inflazione in forte calo, rendimento ora generoso

In questo semestre, grosso modo l’indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato. L’inflazione ha smesso di correre come nei due anni passati. Pertanto, il rendimento derivante dalla cedola del BTp Valore 2028 in questi sei mesi ha sostanzialmente coinciso con il dato reale. Ed è una buona notizia per gli obbligazionisti. Hanno investito in un bond, che alla prova dei fatti si sta rivelando ben redditizio. In effetti, quando sottoscrissero il capitale, l’ultimo dato sull’inflazione annuale (riferito al mese di settembre) era del 5,3%.

Il mese scorso era dell’1,3%, pur in ripresa dallo 0,8% dei due mesi precedenti.

Anche il BTp Valore 2030, emesso un mese fa, stacca la cedola con cadenza trimestrale. Una novità voluta dal Tesoro per attirare le famiglie, interessate a ricevere pagamenti con una certa frequenza, data la perdita del potere di acquisto di questi tempi. Il primo BTp Valore, emesso nel giugno scorso con scadenza 2027, prevede ancora pagamenti ogni sei mesi.

Non solo cedola BTp Valore 2028

Non c’è solo la cedola a rendere il BTp Valore 2028 un titolo appetibile. Chi lo volesse rivendere, attualmente incasserebbe il 3,26% in più di quanto speso. Infatti, la quotazione sul Mercato obbligazionario Telematico è di 103,26 mentre scriviamo. Il rendimento lordo scende, invece, al 3,51%. Era al 4,26% all’emissione. Se il prezzo si fosse mantenuto alla pari, sarebbe salito a circa il 4,28%. Infatti, con il trascorrere del tempo il peso della cedola più elevata del 4,50%, staccata dopo il terzo anno, tende a crescere. In questi primi sei mesi di vita, sul secondario sono avvenuti oltre 33 mila scambi per un controvalore di 810 milioni. Un contratto medio, quindi, è stato pari a circa 24.500 euro. Numeri un po’ inferiori alle sottoscrizioni medie e, comunque, perfettamente compatibili con la natura retail del bond.

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