Il Tesoro ha comunicato nella giornata di ieri che nel corso del primo trimestre del 2022 emetterà un nuovo BTp short term e una nuova scadenza a 5 anni. Al primo saranno riservati non meno di 9 miliardi di euro nel periodo, alla seconda non meno di 10 miliardi.

Sappiamo che per BTp short term intendiamo il nuovo titolo di stato con durata compresa tar 18 e 30 mesi e che rimpiazza il vecchio CTz, rispetto al quale si mostra più sensibile sia come durata che come cedola.

Infatti, il nuovo bond può offrire o meno un tasso d’interesse sulla base delle condizioni del mercato.

BTp short term, le possibili condizioni

E concentriamoci proprio su questo aspetto. Il nuovo BTp short term avrà come scadenza 29 novembre 2023. Debutterà, quindi, con durata residua di non oltre 22 mesi. I titoli di stato italiani di tale durata offrono attualmente un rendimento negativo dello 0,20%. A condizioni immutate, il titolo non offrirà certamente alcuna cedola. Inoltre, prezzerà sopra la pari. Probabile, però, che nel corso dei mesi si avrà un rialzo dei rendimenti con la graduale fine dell’allentamento monetario della BCE. Ad ogni modo, da qui a tutto il 2022 non aspettiamoci nulla di redditizio. E teniamo conto che nel frattempo l’inflazione italiana è già salita al 3,7% e che dovrebbe continuare a salire fino a toccare verosimilmente il picco entro la prima metà dell’anno prossimo.

Quanto al nuovo quinquennale, avrà scadenza 1 aprile 2027. Stando alle attuali condizioni del mercato, non dovrebbe offrire più dello 0,50%. A tanto ammonterebbe la cedola. Anche in questo caso, il rialzo dei rendimenti sarà possibile nel corso dell’anno, ma non a livelli significativi per destare l’interesse dell’obbligazionista e tutelare il suo potere d’acquisto. Semmai, particolarmente il BTp short term si presta bene ad investimenti miranti a tenersi liquidi nella speranza di impiegare successivamente il capitale in asset più proficui.

Un’alternativa al conto corrente, insomma, sebbene a queste condizioni nemmeno migliore.

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