Non è facile trovare obbligazioni che al contempo offrano rendimenti alla scadenza e cedole soddisfacenti. Un buon investimento, specie in tempi di inflazione, presuppone il giusto mix tra prezzi e tassi. Prendiamo il caso limite di un bond zero coupon: potrà anche offrire un rendimento elevato per via del basso prezzo di acquisto, ma fino alla scadenza non staccherà un solo euro di interesse. Tra i titoli di stato italiani abbiamo diversi esempi di possibili investimenti ottimali. Uno di questi è il BTp 1 settembre 2040 con cedola 5% (ISIN: IT0004532559).

Ieri, la sua quotazione si aggirava in area 110,45, cioè ben al di sopra della pari. Per acquistare un lotto minimo di 1.000 euro, quindi, avremmo dovuto spenderne 1.104,50.

Cedola effettiva alta anche con prezzi sopra la pari

Questo bond del Tesoro offre attualmente un rendimento lordo annuale del 4,15%. Ma a noi interessa anche conoscere il tasso cedolare annuo, rapportato al prezzo sborsato per investire. Si definisce in gergo cedola effettiva. Al netto della trattenuta fiscale, sfiora il 4%. Per l’esattezza, vale il 3,96%. Questo significa che ogni anno fino alla scadenza il BTp 2040 ci erogherà un flusso di redditi pari a circa il 4% del capitale impiegato. Tuttavia, alla scadenza riporteremmo una minusvalenza (perdita) a causa del fatto che il rimborso avverrà a 100, mentre noi abbiamo pagato più di 110. Ed è così che il rendimento netto scende al 3,55% all’anno. In ogni caso, resta decisamente sopra le aspettative d’inflazione per il medio-lungo periodo in Italia.

Rendimento sopra l’inflazione

E dall’emissione ad oggi qual è stato il rendimento effettivo? Il BTp 2040 fu collocato sul mercato nel settembre del 2009 ad una quotazione di 98,19 centesimi. Sono passati da allora più di quattordici anni e mezzo. In questo lasso di tempo, la cedola netta moltiplicata per il numero di anni e rapportata al prezzo iniziale è stata superiore al 65% cumulato. In altre parole, su 100 euro investiti ne abbiamo ricevuti 65 in forma di interessi.

C’è da considerare ancora l’inflazione, che nel frattempo ha sfiorato il 30%. Pertanto, il rendimento netto effettivo reale risulta essere stato in area 35,40%.

A tutti gli effetti possiamo affermare che il BTp 2040 sia stato all’altezza delle aspettative. E se oggi lo voleste rivendere sul mercato, realizzereste una plusvalenza di circa il 12,50% rispetto al prezzo di emissione. Ciò innalzerebbe il rendimento netto effettivo reale sopra il 46%. In termini annuali, qualcosa come il 3,23%. Questo sarebbe stato il vostro rendimento, al netto di tasse e inflazione. Per niente male. Ancora meglio è andata a coloro che fiutarono il raggiungimento dei massimi agli inizi del 2021, quando la quotazione sfiorò il valore di 170. Il solo guadagno in conto capitale dall’emissione fu allora del 63% netto, oltre il 4,40% all’anno.

BTp 2040 interessante anche in prospettiva

Il passato è andato bene e il futuro? Il bond ha una “duration” modificata elevata, pari a 11,15 anni. Un eventuale calo del rendimento dell’1%, esiterebbe un rialzo ulteriore delle quotazioni di oltre l’11%. E ci sono buone probabilità che accade entro il medio termine, in conseguenza del taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea. Tenete anche presente che, con l’avvicinarsi della scadenza, a meno che la curva non s’inclini negativamente, i rendimenti tenderanno a diminuire. E il BTp 2040 offrirà di meno, a parità di condizioni monetarie.

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