Dal prossimo 20 giugno il Tesoro offre in collocamento il nuovo BTp Italia, l’obbligazione di stato indicizzata al tasso d’inflazione. Sappiamo che essa avrà durata iniziale di 8 anni, essendo in scadenza in data 28 giugno 2030. L’offerta sarà rivolta ai soli investitori individuali o retail (famiglie) fino alla giornata di mercoledì 22 giugno. Nella mattina di giovedì 23, invece, sarà aperta ai soli investitori individuali. L’entità della cedola minima reale garantita sarà resa nota il venerdì 17 giugno e alla chiusura del collocamento sapremo se sarà confermata o rivista al rialzo.

Altra novità importante: il premio fedeltà raddoppia. In data 28 giugno 2026 sarà corrisposto lo 0,4% del capitale nominale ai soli risparmiatori che avranno acquistato il titolo in fase di collocamento e lo avranno detenuto in portafoglio fino ad allora. Alla scadenza sarà riconosciuto un altro 0,6%. In totale, il rendimento extra ammonterà all’1% dell’investimento.

Possiamo già farci un’idea di quanto possa essere la cedola minima reale del BTp Italia 2030? Per provarci dobbiamo, anzitutto, capire quale sia il tasso d’inflazione atteso per i prossimi otto anni. Sul mercato sovrano italiano esiste il BTp€i 15 maggio 2030 e cedola reale 0,4% (ISIN: IT0005387052). Ieri, la sua quotazione viaggiava sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana in area 98,40 centesimi. Ad essa corrispondeva un rendimento reale dello 0,6%.

Cedola BTp Italia, calcolo dell’inflazione attesa

Il BTp 2030 con cedola fissa offriva sempre nella seduta di ieri qualcosa come il 3,2%, cioè il 2,6% in più del BTp€i di simile durata. Questa differenza andrebbe ascritta proprio al tasso d’inflazione attesa per i prossimi otto anni. Ma, attenzione: qui si tratta dell’inflazione nell’Eurozona, mentre il BTp Italia è indicizzato all’inflazione italiana. I due valori camminano generalmente di pari passo, ma con differenze da non sottovalutare. Da anni, il mercato prevede che i prezzi al consumo nel nostro Paese crescano meno che nel resto dell’area.

Ciò è dovuto al maggiore pessimismo sullo stato di crescita dell’economia italiana.

D’altra parte, il BTp Italia più longevo esistente sul MoT è quello che scade il 28 ottobre 2027 e che sconta un’inflazione media annua attesa nell’ordine del 2,4%. Più corte le scadenze, maggiori i tassi d’inflazione attesi, sui quali incidono i valori elevati di questi mesi. Possiamo supporre che per il 2030 il mercato si attenda un’inflazione italiana non significativamente superiore al 2%. Ciò ci porta a scommettere sulla fissazione di una cedola minima reale garantita in area 1,10%. Ad essa si sommerebbe ovviamente il premio fedeltà alle date indicate.

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