Arriva a scadenza tra poche settimane il BTp Italia 11 aprile 2024 con cedola reale 0,40% (ISIN: IT0005174906). Lo stato dovrà rimborsare 6,275 miliardi di euro a titolo di capitale, oltre che l’ultima cedola semestrale. Questo titolo di stato è indicizzato all’inflazione Foi dell’Istat, cioè all’indice dei prezzi al consumo per una famiglia di operai e impiegati, esclusa la componente tabacchi. L’emissione risale all’aprile del 2016, per cui parliamo di una scadenza iniziale di otto anni.

Ultima cedola in aprile

E in questi giorni ha reso nota l’entità della cedola.

Sarà dello 0,597% rispetto al valore nominale del bond. Questo significa che su un lotto minimo di 1.000 euro, l’obbligazionista riceverà in pagamento 5,97 euro lordi. Al netto della ricevuta fiscale del 12,50%, sul conto titoli si ritroverà effettivamente 5,22 euro. A questo dato si è arrivato attraverso la rivalutazione relativa all’ultimo semestre e pari allo 0,396%. Infatti, l’indice Foi all’11 ottobre scorso – data di inizio del presente, ultimo semestre – fu fissato a 118,82903. E all’11 febbraio scorso, che funge da riferimento per la scadenza dell’11 aprile, si attestava in area 119,30. A tale tasso di rivalutazione si deve sommare, ovviamente, la cedola semestrale dello 0,20%, a sua volta calcolata sul capitale rivalutato. Essa diventa 0,201%.

Ad ottobre, il BTp Italia 2024 aveva staccato una cedola dello 0,592%, appena inferiore all’ultima in pagamento. E com’è andata dall’emissione di otto anni fa? Le cedole più basse sono state staccate in tre occasioni: 0,20% per i tre semestri consecutivi di aprile 2020, ottobre 2020 e aprile 2021. Parliamo della fase critica della pandemia, quando i prezzi al consumo scesero per effetto dei “lockdown”. Invece, la cedola più alta fu staccata nell’aprile dello scorso anno e fu del 5,34%.

Cedole dall’emissione ad oggi

In tutto, il BTp Italia 2024 ha staccato cedole per il 21,55% sin dall’emissione. Su un lotto minimo di 1.000 euro, trattasi di circa 215,46 euro.

La media annua lorda è stata, quindi, del 2,69%. Al netto dell’imposta, scende al 2,36%. Sufficiente a coprire l’inflazione? Questa è stata di quasi il 20% nel periodo considerato, corrispondente a una media annua del 2,3%. Possiamo affermare che il rendimento netto reale del bond sia stato sostanzialmente nullo. Certo, se teniamo conto anche dell’imposta di bollo dello 0,2%, otteniamo una perdita nell’ordine di oltre l’1,5% in tutto.

BTp Italia 2024 migliore del bond ordinario

L’alternativa al BTp Italia 2024 nell’aprile del 2016 sarebbe stata di acquistare bond del Tesoro con cedola fissa ad un rendimento lordo annuale dell’1%. L’obbligazionista avrebbe così incassato un rendimento complessivo lordo dell’8% e capite benissimo che la perdita accusata sarebbe stata in doppia cifra a causa del boom dell’inflazione. D’altra parte, l’emissione avvenne in un contesto di bassa inflazione e con prospettive molto contenute per il medio-lungo termine. La svolta, in negativo per le famiglie, avvenne dopo la pandemia e in coincidenza con la guerra tra Russia e Ucraina.

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