Prima della metà di febbraio, il Tesoro emise una nuova scadenza a 20 anni. Si tratta del BTp 1 settembre 2043 con cedola 4,45% (ISIN: IT0005530032). Ha incassato 7 miliardi di euro, a fronte di richieste per 26,7 miliardi. Questo bond stacca la prima cedola l’1 marzo prossimo, cioè tra pochi giorni e sarà pari al 2,25% lordo del capitale nominale acquistato. Tenete presente, però, che se state acquistando oggi il titolo, dovete corrispondere al venditore 173 giorni di dietimi su 181 dell’intero semestre. In altre parole, dovete pagargli un extra di quasi il 2,13%.

La vostra cedola netta semestrale scenderà ad appena lo 0,086%.

Premio ridotto sul decennale

Il BTp 2043 fu emesso a un rendimento del 2,529% contro il 4,21% offerto quel giorno dal BTp a 10 anni. Il premio rispetto al decennale risultò sin da subito molto basso, vale a dire di neppure un terzo di punto percentuale. Ieri, il ventennale continuava ad offrire poco più del 4,50%, ma a fronte di un decennale salito al 4,30%. Praticamente, il premio risulta sceso ad appena lo 0,20%. C’è da dire, però, che mantenendo il confronto con il precedente “benchmark” con scadenza dicembre 2032 e utilizzato come riferimento nel giorno dell’emissione, il premio risulterebbe sostanzialmente invariato.

Quale che sia il nostro calcolo, non v’è dubbio alcuno che il BTp 2043 offra troppo poco in più rispetto al BTp a 10 anni. E questa è la conseguenza della curva piatta per le scadenze lunghe. In altre parole, il mercato pretende rendimenti crescenti fino a una certa durata, superata la quale si accontenta di rendimenti praticamente invariati o leggermente superiori. Per il governo è un affare, dato che può indebitarsi anche a 10, 20 o 30 anni in più sostenendo quasi lo stesso costo. Non proprio per gli investitori, che non si vedono remunerato il capitale come vorrebbero oltre una certa durata dell’investimento.

BTp 2043 buon investimento speculativo

Ma il BTp 2043 può offrire maggiori soddisfazioni da un altro punto di vista.

Essendo un bond lungo, la quotazione tende a mostrarsi più sensibile alla variazione del rendimento sottostante. In parole semplici, se ho in portafoglio un BTp a 10 anni e uno a 20 anni e il rendimento per entrambi scende dell’1%, il primo salirà di prezzo meno del secondo. E questo significa che i guadagni potenziali dal ribasso dei rendimenti crescono con l’aumentare delle scadenze acquistate.

Abbiamo scritto più e più volte che quando i tassi di mercato sono alti, conviene puntare sulle scadenze più lunghe. Ciò è dovuto al fatto che, quando i tassi torneranno a scendere, i prezzi dei bond acquistati saliranno rapidamente. E se il vostro investimento ha avuto motivazioni speculative, ciò vi consentirebbe di disinvestire realizzando plusvalenze maggiori dello scenario con bond corti in portafoglio. Detto questo, non è detto che l’apice dei rendimenti sia stato toccato. Il BTp 2043 potrà deprezzarsi rispetto ai livelli attuali, pur quasi certamente non di molto, prima di apprezzarsi.

[email protected]