Altri 9,5 miliardi di euro nelle casse del Tesoro dopo l’asta di oggi con cui sono stati emessi quattro titoli di stato, tra cui la prima tranche della nuova scadenza quinquennale. Per il BTp a 10 anni, scadenza 1 marzo 2034 e cedola 4,20% (ISIN: IT0005560948), si trattava della terza tranche per un importo di 3 miliardi. Le richieste sono state per 4,27 miliardi e per un prezzo di aggiudicazione di 94,59 centesimi, corrispondente a un rendimento lordo del 4,93%, ai massimi dal 2012. Ad agosto, lo stesso bond aveva esitato un rendimento del 4,24%.

Il rialzo ha sfiorato lo 0,70%.

E il BTp 1 febbraio 2029 con cedola 4,10% (ISIN: IT0005566408) ha attirato ordini per 6,8 miliardi contro i 5 miliardi offerti. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 98,77 centesimi, corrispondente a un rendimento alla scadenza del 4,41%.

In asta anche bond legati a tassi Euribor

Infine, i due CcTeu. Si tratta di titoli di stato agganciati all’Euribor a 6 mesi. Il CcTeu 15 aprile 2026 e spread dello 0,50% (ISIN: IT0005428617) ha attirato 1,5 miliardi di ordini, il doppio dei 750 milioni offerti. Il rendimento al lordo della componente tassi è stato del 4,12%, dettato da un prezzo di aggiudicazione di 99,71 centesimi.

Quanto al CcTeu 15 ottobre 2030 e spread dello 0,75% (ISIN: IT0005491250), anch’esso ha ricevuto ordini circa doppi dei 750 milioni offerti. Il rendimento esitato è stato del 4,89%, dato il prezzo di 96,15 centesimi.

Il boom per il rendimento del BTp a 10 anni è stato forse il dato saliente dell’operazione di oggi. Lo spread è salito oramai a ridosso dei 200 punti base o 2%. Il mercato sconta tassi di interesse ai livelli attuali per un periodo prolungato nell’Eurozona. E chiaramente, ciò non farebbe bene a un paese come l’Italia con un debito pubblico ancora sopra il 140% del PIL. Ecco spiegato l’aumento del differenziale di rendimento rispetto ai Bund della Germania.

BTp 10 anni, spread in aumento anche con Bonos

Tuttavia, nelle ultime settimane il divario si è ampliato anche rispetto agli altri bond del Sud Europa.

Lo spread con i Bonos ammontava a meno di 65 punti un mese fa, mentre adesso risulta salito in area 90 punti. A conferma delle criticità fiscali italiane. Importante sarà verificare una buona partecipazione delle famiglie al secondo collocamento del BTp Valore, stavolta con scadenza quinquennale. Sarebbe un modo per segnalare ai mercati finanziari una certa capacità di assorbimento delle future emissioni da parte del risparmio domestico.

Sulla base dei dati odierni, sempre più facile ipotizzare che il rendimento del BTp Valore ottobre 2028 si aggirerà quasi certamente ben sopra il 4%. Potremmo persino supporre che il primo tasso cedolare, corrisposto per i primi tre anni, sarà verosimilmente non inferiore proprio al 4% o, comunque, non molto inferiore a tale soglia.

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