Anche i titoli di stato a breve termine hanno iniziato a fare gola agli italiani negli ultimissimi tempi. I Buoni ordinari del Tesoro (BoT) erano stati ignorati per anni. Offrivano rendimenti nominali negativi, per cui erano stati investimenti a perdere. Invece, attualmente i BoT a 12 mesi sono saliti di rendimento fino al 3,60%. Se l’inflazione scenderà marcatamente nei prossimi mesi, si riveleranno asset protettivi almeno parzialmente del potere di acquisto. E saranno ancora più redditizi da qui all’estate. I titoli a breve scadenza risentono delle condizioni monetarie.

Per la precisione, i BoT annuali tendono a seguire i tassi sui depositi fissati dalla Banca Centrale Europea. Al momento, sono del 2,50%, ma dovrebbero salire al 3% al prossimo board del 16 marzo. Il mercato prevede che il loro apice sarà il 4% entro settembre.

Perché BoT annuali e tassi sui depositi risultano legati tra loro? Le banche commerciali nell’Eurozona hanno la possibilità per il breve periodo di acquistare titoli di stato o, in alternativa, di parcheggiare liquidità presso la BCE. Se i tassi sui depositi risultassero superiori ai rendimenti dei BoT, non avrebbero tante ragioni per investire sui secondi. Dunque, da qui a pochi mesi anche i titoli di stato a 12 mesi renderebbero il 4%. Dovete sempre considerare che si tratta di investimenti a rischio di credito sostanzialmente nullo.

Concorrenza tra BoT e conti deposito

In questo periodo, i migliori conti deposito con vincolo a 12 mesi offrono tra il 2,50% e il 3,50%. Tuttavia, sono poche e piccole le banche italiane che offrono questi interessi. I tassi medi risultano molto inferiori. Nei prossimi mesi, però, la situazione potrebbe cambiare in meglio per i risparmiatori. Con l’aumento dei rendimenti, stanno crescendo gli investimenti delle famiglie in obbligazioni e titoli di stato. Forse, anche per questo i depositi in banca sono diminuiti negli ultimi mesi. Il trend costringerà gli istituti ad offrire tassi più alti per farsi concorrenza ed evitare la fuga dei clienti.

Allo stesso tempo, dovranno continuare a restituire alla BCE i prestiti ottenuti durante la pandemia con le aste T-Ltro a tassi ultra-vantaggiosi, negativi fino al novembre scorso. Grazie a queste operazioni non hanno avuto bisogno di liquidità sinora. Da qui alla fine dell’anno lo scenario inizierà a mutare. Difficile che troveremo conti deposito a tassi del 4% per vincoli a 12 mesi, ma dovremmo assistere alla fine degli zero virgola ancora oggi vigenti. Se è vero che non tutte le famiglie sarebbero mai disposte a comprare BoT, d’altra parte sarebbe sempre meno sostenibile per le banche trattenere la clientela mentre lo stato offrisse fino al 4% per appena un anno di investimento.

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