Anche Autostrade per l’Italia è tornata in settimana a rifinanziarsi sui mercati con l’emissione di un nuovo bond. Nel dettaglio, si è trattato di un titolo “Sustainability-linked”, vale a dire con cedola legata agli obiettivi di sostenibilità ambientale. Essi riguardano il taglio delle emissioni di CO2 e l’installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche lungo la rete autostradale. Come sappiamo, i cosiddetti bond sostenibili erogano agli obbligazionisti interessi più alti nel caso in cui gli obiettivi prefissati, in tutto o in parte, non fossero stati raggiunti entro le date indicate nel prospetto informativo.

Il bond Autostrade per l’Italia ha scadenza in data 14 giugno 2033 e la data di regolamento delle sottoscrizioni è stata fissata per il prossimo 14 giugno. Pertanto, esso ha una durata iniziale di dieci anni. Stacca annualmente una cedola fissa lorda del 5,125% e il suo prezzo di aggiudicazione è stato di 99,617 centesimi. Ne risulta che il rendimento lordo alla scadenza sarà inizialmente del 5,175%.

Le buone condizioni offerte hanno attirato un’elevata domanda: 4,3 miliardi di euro il valore degli ordini contro i 750 milioni offerti. Quanto ai rating, abbiamo BBB- per S&P, BBB per Fitch e Baa3 per Moody’s. Questo significa che l’emittente è giudicato “investment grade”, riflettendo nella sostanza i rating sovrani. In effetti, Autostrade per l’Italia è diventata da circa un anno una società controllata indirettamente dallo stato italiano tramite CDP Reti, a sua volta controllata da Cassa depositi e prestiti.

Bond Autostrade “semi-sovrano”, premio effettivo basso

Le vicissitudini che hanno portato alla ri-nazionalizzazione sono tristemente note. Il 14 agosto del 2018 crolla il Ponte Morandi a Genova. L’infrastruttura era sotto la manutenzione della società controllata allora da Atlantia, la holding della famiglia Benetton. Iniziano le lunghe trattative per giungere alla sottrazione dell’asset alla controllante. L’anno scorso, lo stato ha versato 9,1 miliardi per rilevare l’88% di Autostrade per l’Italia in mano ad Atlantia.

Di questi, 8 miliardi sono andati proprio alla holding detenuta per circa il 30% dalla famiglia veneta.

Questi accadimenti ci portano a semplificare dicendo che il bond Autostrade sarebbe sostanzialmente semi-sovrano. In effetti, risulta difficile credere che lo stato lascerebbe eventualmente fallire una sua controllata. Ne varrebbe della sua stessa reputazione. Ed ecco che il premio di circa 200 punti base sul BTp a 10 anni offerto dal rendimento lordo appare ancora più allettante, sotto questa luce. Tuttavia, considerata la diversa tassazione (sui titoli di stato i rendimenti scontano il 12,50%, anziché il 26%), il premio relativo al rendimento netto si riduce nell’ordine di una ventina di punti base o circa 0,20%.

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