Ieri, Pirello ha completato l’operazione di emissione delle obbligazioni convertibili senior unsecured per 500 milioni di euro. Ad essersene occupati in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners sono stati Goldman Sachs e Credit Suisse. BNP Paribas, China International Capital Corporation, Intesa Sanpaolo, Mizuho e Unicredit hanno agito come Joint Bookrunners. Il nuovo titolo è stato collocato sul mercato alla pari, senza cedola e con scadenza 22 dicembre 2025, per cui presenta una durata di 5 anni. Contestualmente alla sua emissione, i Joint Global Coordinators hanno provveduto ad emettere nuove azioni Pirelli a un prezzo di 4,30 euro, a copertura dell’obbligazione.

Battere la borsa puntando sulle obbligazioni convertibili: +24% da inizio anno

Quest’ultima sarà convertibile a premio del 45% rispetto al prezzo di nuova emissione, cioè a 6,2350 euro. Entro il 30 giugno 2021, si terrà un’assemblea degli azionisti Pirelli per approvare l’aumento di capitale necessario alla convertibilità del bond. Qualora non si arrivasse alla sua approvazione, il titolo verrebbe rimborsato al prezzo maggiore tra il 101% dell’importo nominale e il 101% del fair value bond delle obbligazioni. Ieri, le azioni Pirelli subivano un calo superiore al 2% a Piazza Affari, conseguente all’arbitraggio sulle nuove azioni e in conseguenza anche del fatto che le nuove obbligazioni, ai prezzi di conversione fissati, equivarrebbero a ben l’8% del capitale. In borsa, la società vale 4,39 miliardi di euro. La negoziazione del bond avverrà alla Borsa di Vienna sul segmento Mtf. La data di regolamento è stata fissata per il 22 dicembre prossimo.

Il gioco della conversione

Dicevamo, si tratta di un’obbligazione senza interessi e che prevede un tasso di conversione a valori molto più alti di quelli vigenti attualmente per le azioni Pirelli. Quest’anno, hanno perso il 18%, scendendo ai 4,35 euro di ieri. Va detto che l’ultima volta che il titolo toccò o superò i 6,2350 euro fu nel maggio dello scorso anno, mentre da quando la società ha fatto il suo ritorno a Milano, cioè dall’ottobre del 2017, ha toccato il suo massimo nel gennaio 2018 a 7,87 euro.

Questi numeri ci aiutano a capire che le opportunità di guadagno per l’obbligazionista non sarebbero così elevate, stando all’andamento delle azioni negli ultimi tempi. Tuttavia, se si tornasse ai massimi, si metterebbero le mani su una plusvalenza di oltre il 25%. Non male per un quinquennale. Ma si consideri che per il consensus degli analisti, il target price attualmente sarebbe di 4,52 euro, di poco superiore alla quotazione vigente.

Quanto alla situazione finanziaria, l’indebitamento netto della società ammonta a 4,25 miliardi, di cui poco più di 1 miliardo in forma di obbligazioni. Al momento, esiste un altro bond in circolazione, il “callable” con scadenza nel gennaio 2023 e cedola 1,375% (ISIN: XS175784314699), che offre un rendimento dello 0,84%. Come sapete, la caratteristica saliente delle obbligazioni convertibili consiste nell’apprezzarsi man mano che il titolo azionario sale, perché il trend rende più probabile l’esercizio della conversione, cioè la realizzazione dei guadagni che si otterrebbero trasformandosi da obbligazionisti ad azionisti e rivendendo subito dopo il titolo a prezzi di mercato superiori a quelli di acquisto. Dunque, anche senza necessariamente dovere attendere la scadenza, nel caso in cui le azioni Pirelli salissero nettamente nei prossimi mesi, il bond convertibile potrebbe seguire, offrendo ai possessori l’opportunità di dismetterlo anticipatamente per portare a casa un guadagno.

Perché con la crisi dei mercati sono esplose le emissioni di obbligazioni convertibili

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