Dina Boluarte ha dichiarato che completerà il mandato di presidente del Perù fino al 2026. Si è insediata alla presidenza nel dicembre scorso con la destituzione di Pedro Castillo da parte del Congresso. Da quando è in carica, la tensione politica nel paese sembra essersi ridotta. Era salita alle stelle proprio nell’anno e mezzo precedente, quando il capo dello stato di tendenze marxiste si scontrò ripetutamente sia con i parlamentari che con i giudici. Attualmente, è detenuto in carcere con l’accusa di avere fomentato una ribellione e un tentato colpo di stato.

Il mercato del bond in Perù sta beneficiando del cambio della guardia.

Pensate che nel 2020 Lima fu in grado di emettere un’obbligazione a 100 anni in dollari con scadenza 28 luglio 2121 e cedola del 3,23% (ISIN: US715638DR09). Questo titolo è chiaramente sceso di prezzo con l’esplosione dei tassi nell’ultimo anno. Il fondo lo ha toccato nell’ottobre scorso, in coincidenza sia con le tensioni interne che con il crollo del mercato obbligazionario globale. La quotazione era sprofondata sotto i 49 centesimi, mentre ieri era risalita a quasi 60 centesimi. Un recupero di oltre il 21%. Tenuto conto della cedola maturata nel frattempo, un investitore avrebbe maturato in otto mesi un rendimento complessivo lordo nell’ordine del 25%.

Anche sulle altre scadenze i bond del Perù hanno segnato grossi rialzi. Il decennale in dollari con scadenza 21 novembre 2033 e cedola 8,75% (ISIN: US715638AP79), emesso nel 2003 come trentennale, attualmente offre un rendimento di quasi il 5,50%. Dai minimi di ottobre segna +10% in termini di prezzo. Guadagni nell’ordine del 5% per la quotazione del titolo con scadenza 25 agosto 2027 (ISIN: US715638BU55).

Bond Perù, rischi medio-bassi

I bond del Perù vantano rating medio-alti. Malgrado qualche declassamento negli anni recenti, S&P e Fitch assegnano loro il giudizio BBB e Moody’s Baa1. Il rischio di credito risulta essere medio-basso.

In effetti, il debito pubblico ammonta solo al 37% del PIL. E per quanto riguarda le emissioni in valuta straniera, esiste una solidità di fondo data dalle riserve valutarie elevate. Superano i 76 miliardi di dollari contro i 10-11 miliardi del debito estero a breve scadenza. Significa che in vista non ci sarebbero problemi nel rimborsarlo o anche solo nel pagare gli interessi agli obbligazionisti.

E il cambio dallo scorso autunno segna un +10% contro il dollaro, altro elemento che contribuisce a garantire una certa tenuta fiscale. I conti pubblici sono nettamente migliorati dopo il periodo nero della pandemia. Nel 2020 il deficit di bilancio s’impennò all’8,6% del PIL, salvo scendere già l’anno seguente al 2,6%. Per quest’anno è atteso all’1,6%.

Ciò non significa, comunque, che i bond del Perù in dollari siano scevri da rischi. A parte il fattore cambio, trattandosi di titoli denominati in valuta americana, c’è quello geopolitico. La stessa Boluarte è sotto indagine per corruzione. Negli ultimi anni, nessun capo dello stato è scampato all’arresto. Una situazione a dir poco inquietante per un paese che altrimenti si distinguerebbe solamente in positivo nella regione per via dei risultati economico-finanziari apprezzabili.

[email protected]