Sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana sono arrivate nuove obbligazioni della Banca Mondiale. Tra queste, ne troviamo una di un certo interesse per via delle condizioni offerte. Parliamo del bond in lire turche con scadenza 25 agosto 2022 e cedola 11% (ISIN: XS2123279999). Sulle altre piattaforme, la quotazione si aggira sui 92 centesimi. Pochissimo per un titolo che dovrà essere rimborsato tra poco più di un anno e con questo tasso d’interesse così alto.

Di fatto, il rendimento lordo supera il 20%. Un livello spropositato e che risalta ulteriormente di questi tempi, quando siamo abituati ad avere ormai a che fare con rendimenti negativi sul tratto medio-breve della curva.

L’emittente è solidissimo, tant’è che gode del rating AAA, per cui il rischio di credito teorico è nullo. La Banca Mondiale è un organismo sovranazionale con emissioni nei fatti garantiti da tutti gli stati del mondo che ne fanno parte.

Bond in lire turche ad alto rischio di cambio

Il punto è che il bond in lire turche presenta un alto rischio di cambio. La lira ha perso quest’anno il 13,5% contro il dollaro e attualmente scambia in area 8,60. Una decina di anni fa, si attestava ancora intorno a 1,50. Ha perso oltre l’80% da allora. Questo titolo, tuttavia, guadagna l’8,5% dai minimi toccati a fine marzo, pur perdendo il 3% quest’anno.

Se volete rimanere sulle scadenze brevi, la Banca Mondiale offre un altro bond in lire turche e stavolta pure “green”. Scade il 4 marzo 2022 e offre una cedola dell’8,25% (ISIN: XS1198022706). La sua quotazione è sui 95 centesimi. Dai minimi di aprile guadagna circa il 5,5%, mantenendosi pressoché stabile rispetto ai livelli di apertura di inizio anno. Il rendimento offerto attualmente è del 18%.

Cosa fare? La lira turca è caratterizzata da anni da un’elevata volatilità, provocata dall’erraticità delle politiche adottate dal presidente Erdogan. La sua opposizione a qualsiasi tentativo della banca centrale di alzare i tassi d’interesse per battere l’inflazione è alla base della fuga dei capitali.

A proposito, domani l’istituto tiene il board e non è chiaro se deciderà di tenere i tassi invariati, se li alzerà o se, addirittura, possa prospettarne un taglio nei prossimi mesi. L’inflazione ha raggiunto ormai il livello del costo del denaro.

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