Da quando Hafize Gaye Erkan è il nuovo governatore della banca centrale, la lira turca ha perso il 10% contro il dollaro. Stamattina, si aggira ad un cambio di poco più di 26 contro il dollaro. Si tratta di una svalutazione voluta, al fine di arrestare il prosciugamento delle riserve valutarie ed evitare una crisi della bilancia dei pagamenti. Non è certamente finita, anche se l’aumento dei tassi d’interesse di giugno ha probabilmente rallentato il ritmo delle vendite della valuta sul mercato forex in previsione di ulteriori strette monetarie.

Non è un buon momento per investire nella lira turca, sebbene i bond in essa denominata abbiano esitato in alcuni casi rendimenti più che allettanti nelle ultime settimane.

Ipotesi investimento a giugno

Vi presentiamo il caso del bond emesso dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (EBRD) nel 2021 per l’importo di 300 milioni di lire (ISIN: XS2392998063). La quotazione è scesa sotto i 50 centesimi nell’estate scorsa, pur avendo debuttato alla pari. Offre una cedola sostanziosa del 12%. L’8 giugno scorso, cioè subito dopo la nomina di Erkan a governatore centrale, scendeva a 74,45 centesimi. A fine giugno, invece, risultava salita a 86,68 centesimi. A questi prezzi, offriva un rendimento lordo alla scadenza di quasi il 20%.

Immaginiamo di avere investito proprio l’8 giugno scorso, quando il rendimento sfiorava il 30%, e di avere rivenduto nelle scorse ore. Ecco come sarebbe andata:

  • Costo Investimento: 1.000 x 0,7445 : 25,34 = 29,38 euro
  • Ricavo Disinvestimento: 1.000 x 0,8668 : 28,40 = 30,52 euro
  • Rateo Attivo Cedola 12%: 1.000 x 0,12 x 25 gg / 365 : 28,40 = 0,29 euro
  • Rendimento Investimento: (30,52 + 0,29) / 29,38 = 1,067 = 4,9%

Ipotesi investimento nel luglio 2022

Il tasso di cambio è passato in tre settimane da 25,34 a 28,40 contro l’euro, perdendo il 10,8%. Ciò ha depresso il valore della rivendita del bond in lira turca, sebbene la quotazione nel frattempo si sia impennata del 16,4%. Considerando anche il rateo attivo della cedola maturata, il rendimento effettivo è stato del 5%. Se allargassimo l’orizzonte temporale all’ultimo anno, otterremmo guadagni ben maggiori.

Dicevamo, i minimi furono toccati nell’estate scorsa. Per l’esattezza, la quotazione scese sotto 50 centesimi il 14 luglio 2022. Da allora, segna un rialzo del 75%, circa doppio del -38% segnato dal cambio contro l’euro. Ecco i dati riassuntivi su come sarebbe andata:

  • Costo Investimento: 1.000 x 0,4961 : 17,50 = 28,35 euro
  • Ricavo Disinvestimento: 1.000 x 0,8668 : 28,40 = 30,52 euro
  • Rateo Attivo Cedola 12%: 1.000 x 0,12 x 354 gg / 365 : 28,40 = 4,10 euro
  • Rendimento Investimento: (30,52 + 4,10) / 28,35 = 1,221 = 22,1%

Bond in lira, guadagni elevati nell’ultimo anno

In meno di un anno, avremmo guadagnato circa il 22% tra capitale e cedola, al netto dell’effetto cambio. Chiaramente, questi risultati passati non sono alcuna guida per il futuro. Gli analisti scontano un cambio tra lira e dollaro in area 28-30 al termine della svalutazione. Si tratterebbe di un ulteriore indebolimento del 13% rispetto ai livelli attuali. Pur scontando anche un discreto apprezzamento del cambio euro-dollaro, in questi termini il bond in lira con rendimento del 20% si mostrerebbe appetibile. D’altra parte, questo scenario presuppone che dopo la svalutazione la lira si mantenga stabile sui mercati per il medio-lungo termine. Un’ipotesi forte, per non dire poco credibile alla luce di quanto accaduto nell’ultimo decennio.

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