Non può che esserci soddisfazione ad Abidjan dopo l’emissione del bond in dollari in doppia tranche. Anzitutto, perché è andata molto bene, con ordini per 8 miliardi contro un’offerta complessiva di 2,6 miliardi. Il pricing è risultato migliore delle previsioni. E questa era la prima volta per la Costa d’Avorio che si rivolgeva al mercato dei capitali internazionale sin dal 2017, nonché la prima volta in quasi due anni per un paese dell’Africa sub-sahariana. Infine, i bond in euro hanno reagito positivamente sul mercato secondario, a conferma che il buon esito del collocamento sia stato apprezzato dagli investitori.

Reazione positiva dei bond in euro

Nel dettaglio, la Costa d’Avorio ha emesso una tranche sostenibile da 1,1 miliardi con scadenza nel 2033 e un’altra convenzionale da 1,5 miliardi in scadenza nel 2037. Entrambe prevedono un ammortamento del capitale per il 50% rispettivamente nel 2032 e nel 2036. Dalle prime indicazioni era emerso che il bond sostenibile offrisse una cedola dell’8,375% e l’altro dell’8,875%. Alla fine dei conti, il Tesoro ha potuto spuntare condizioni migliori: 7,875% e 8,5% rispettivamente.

Dopo il successo del bond in dollari, anche le emissioni in euro sono balzate di prezzo. La scadenza 15 giugno 2025 con cedola 5,125% (ISIN: XS1631414932) è salita da 99,255 a 101,535 e il suo rendimento è così sceso sotto il 3,95%. Bene anche il tratto lungo della curva, con la scadenza 22 marzo 2048 e cedola 6,625% (ISIN: XS1796266754) ad attestarsi ieri in prossimità di 76,80 centesimi, pari a un rendimento lordo annuale dell’8,93%. Se volessimo fare un confronto con i titoli di stato italiani, scopriremmo che il premio offerto sul tratto breve della curva risulta essere minimo, per non dire quasi nullo, mentre sul tratto lungo si aggira intorno ai 460 punti base o 4,60%.

Bond in dollari ad alto rischio di credito

La Costa d’Avorio adotta come valuta il franco CFA, fissato all’euro. Il rischio di cambio teorico sarebbe, dunque, assai basso.

Tuttavia, le riserve valutarie sono scarse e l’eventualità che non bastino per pagare il debito in scadenza è ritenuta elevata dalle agenzie di rating internazionali. Basti guardare ai loro giudizi: BB- per S&P e Fitch, Baa3 per Moody’s. Ricordiamo che già tre paesi sono andati in default dall’inizio della pandemia in Africa: Zambia, Ghana ed Etiopia. E rischia di saltare anche il Kenya in questi mesi.

Nell’ambito di una diversificazione del portafoglio obbligazionario, i bond in dollari e in euro della Costa d’Avorio dovrebbero incidere eventualmente in misura marginale. Ai rendimenti relativamente elevati corrisponde un aumento complessivo del rischio considerevole. La buona notizia per l’emissione di questa settimana è che la doppia tranche risulta inseribile nell’indice JP Morgan EMBI dedicato al mercato del debito emergente. Significa che beneficerà degli afflussi dei capitali stranieri tramite gli investimenti passivi.

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