Come spesso facciamo, cerchiamo di rispondere ai dubbi dei lettori su investimenti obbligazionari già realizzati o ipotizzati. In questo caso, il quesito riguarda un bond zero coupon (senza cedola) emesso dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, in sigla inglese Ebrd, denominato in lire turche e con scadenza in data 25 marzo 2025 (ISIN: XS1881537127). L’acquisto è avvenuto in più tranche durante la settimana scorsa ad un prezzo medio di 68,69 centesimi. Il costo complessivo è stato di circa 4.890 euro. Giustamente, il lettore si chiede se sia il caso di portare a scadenza l’obbligazione, temendo che l’effetto cambio remi contro e finisca per deprimere il valore del capitale nel corso dei prossimi mesi.

Alto rischio di cambio

Il bond Ebrd ha rating AAA, per cui presenta un rischio di credito sostanzialmente nullo. Il rischio di cambio, invece, è altissimo. Solamente nell’ultimo anno, la lira turca ha perso più del 40% contro l’euro. Dai pochi dati ricevuti, siamo in grado di calcolare il valore nominale del bond Ebrd in portafoglio. Ipotizzando un tasso di cambio medio di 33,20, si aggirerebbe intorno alle 236.000 lire.

Dunque, tra poco più di un anno l’investitore riceverà circa 236.000 lire e deve sperare che valgano almeno i 4.890 euro spesi. Affinché ciò sia possibile, il tasso di cambio non dovrà superare qualcosa come 48,30. Rispetto ad oggi, ciò implicherebbe un deprezzamento ulteriore massimo della lira turca del 30%.

Bond Ebrd e cambio limite

Secondo il sito Walletinvestor.com, alla scadenza del bond Ebrd il cambio tra euro e lira turca si attesterebbe appena sotto 41. Il capitale rimborsato varrebbe in quel caso sui 5.770 euro, implicando un rendimento del 18% rispetto all’esborso effettuato. Ma per Gov.Capital si porterebbe a 48,73, superando quel limite oltre il quale l’investimento diverrebbe a perdere.

Profetizzare un tasso di cambio da qui ad un anno non è un’operazione semplice, specie se abbiamo a che fare con un paese dalla politica economica erratica come la Turchia.

La svalutazione c’è già grosso modo stata e la banca centrale di Ankara da qui in avanti punterà a mantenere i tassi di interesse invariati fintantoché le aspettative d’inflazione non scenderanno fino al target di fine anno in area 36%. Nel frattempo, Federal Reserve e Banca Centrale Europea avranno iniziato a tagliare i rispettivi tassi. La pressione sulla lira turca dovrebbe scemare, pur essendo naturale che continui a deprezzarsi per i differenziali d’inflazione ancora notevoli con tutte le economie avanzate.

Lira turca molto volatile

Possibile che perda un altro 30% entro tredici mesi contro l’euro? Senz’altro, anche se lo scenario di base sarebbe per un indebolimento meno traumatico del cambio. Il suggerimento consiste, quindi, nel valutare in corso d’opera. Se non quotidianamente, bisogna che il lettore con una certa frequenza calcoli il valore del capitale in euro, considerati sia il tasso di cambio che la quotazione del bond Ebrd, al fine di verificare se l’eventuale disinvestimento possa fruttargli quel rendimento minimo che ha in mente o evitargli le perdite.

Ad esempio, stando sempre alle previsioni di Gov.Capital, da qui a tre mesi il cambio perderebbe un altro 7% contro l’euro. A quel punto, la quotazione del bond Ebrd dovrebbe salire almeno a 75 centesimi per consentire al lettore di disinvestire senza perdite. Del resto, quando si punta su una valuta emergente così volatile, l’idea di riporre il titolo nel cassetto e pazientare fino alla scadenza è un po’ ottimistica.

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