Il mese di giugno si conclude per il programma di emissioni del Tesoro con un’altra asta di BTp a medio-lunga scadenza. In offerta vi saranno tre titoli di stato per complessivi 6,25-7,5 miliardi di euro. Ecco di seguito i dettagli dell’ultima emissione del primo semestre:

  • BTp 1 agosto 2028 cedola 3,80% (ISIN: IT0005548315), terza tranche, 2,5-3 miliardi di euro;
  • BTp 1 novembre 2033 cedola 4,35% (ISIN: IT0005544082), quinta tranche, 2,75-3,25 miliardi di euro;
  • BTp 1 agosto 2034 cedola 5% (ISIN: IT0003535157), quindicesima tranche, 1-1,25 miliardi di euro.

L’asta di BTp riguarda una scadenza a 5 anni, un’altra a 10 anni e una terza a 11 anni, ma che originariamente era a 30 anni.

Infatti, la prima emissione del BTp 2034 risale al 2003. In tutti e tre i casi, la quotazione sul mercato secondario è sopra la pari. Questo significa che un investitore dovrà spendere qualcosa di più rispetto al valore nominale del capitale per inserire il bond in portafoglio. Per essere più chiari, il BTp a 5 anni richiedeva ieri di pagare circa 1.007,50 euro per ogni 1.000 euro di capitale investito; il BTp a 10 anni 1.036,20 euro e l’ex BTp a 30 anni ben 1.090,70 euro.

Asta BTp, rendimenti sotto cedole per via del sovrapprezzo

A causa del sovrapprezzo richiesto, il rendimento lordo alla scadenza risulta per tutti e tre i BTp in asta inferiore al valore delle rispettive cedole. Sempre ieri, il BTp a 5 anni rendeva meno del 3,70%, il BTp a 10 anni meno del 4% e il BTp 2034 poco più del 4%. In termini di cedola netta effettiva, che più volte abbiamo definito anche con l’espressione “rendimento immediato”, il BTp 2028 offriva il 3,30%, il BTp 2033 il 3,67% e il BTp 2034 il 4,01%.

Questa asta di BTp a medio-lunga scadenza risulta essere interessante per le famiglie a caccia di rendimento e che non volessero esporsi ad investimenti di durata eccessiva. Probabile che farà loro maggiormente gola il BTp a 5 anni, che offre un mix quasi perfetto tra prezzo, cedola, rendimento e durata.

Questo bond potrebbe esitare un rendimento netto reale positivo, cioè batterebbe l’inflazione e proteggerebbe il potere di acquisto del capitale.

Qualcuno potrebbe optare per investire sui due BTp in asta di durata più lunga anche solo al fine di rivendere il titolo a prezzi maggiori quando i tassi di mercato scenderanno. Operazione speculativa da maneggiare con cura se si pensa di poter avere problemi di liquidità nei prossimi mesi o da qui a qualche anno. I tassi scenderanno, ma non sappiamo quando e di quanto. Potrebbero restare alti a lungo, non consentendo ai rendimenti di contrarsi e alle quotazioni dei bond di risalire.

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