Ci sarà il nuovo BTp a 3 anni in asta, questo giovedì 13 marzo. Il Tesoro offrirà una prima tranche per un importo compreso tra 3,5 e 4 miliardi di euro. All’asta supplementare del giorno seguente, alla quale potranno partecipare gli “Specialisti in titoli di stato”, sarà assegnato un ulteriore ammontare pari al 30% delle assegnazioni precedenti. Dunque, in tutto il nuovo bond del Tesoro debutterà per un’offerta massima di 5,2 miliardi.
Prima cedola corta a giugno
Il nuovo BTp a 3 anni ha scadenza in data 15 giugno 2028 e fissa una cedola lorda annuale del 2,65%, corrisposta su base semestrale. La data di regolamento è fissata per giorno 17 marzo.
Questo significa che da allora fino al 15 giugno prossimo, data di pagamento della prima cedola “corta”, saranno intercorsi 90 giorni su un semestre teorico di 182 giorni. Pertanto, l’investitore riceverà lo 0,655220% del capitale nominale sottoscritto. Su un lotto minimo di 1.000 euro, fanno 6,55 euro lordi o 5,73 euro netti. Dal successivo 15 dicembre ogni cedola semestrale fino alla scadenza sarà dell’1,3250% lordo.
Una cedola lorda del 2,65% corrisponde annualmente a poco più del 2,30% netto. E’ un tasso di tutto rispetto per un investimento a medio-breve termine, specie in un ambiente di relativa bassa inflazione italiana. La crescita dei prezzi al consumo ha rallentato dallo scorso anno dopo un biennio esplosivo. Negli ultimi mesi, è tornata ad accelerare, ma restando contenuta. A febbraio, risultava salita all’1,7%. Per il mercato non ci sarebbero ad oggi tensioni in vista, anche se il caro energia preoccupa e fin qui ha spinto in ripresa anche i prezzi alla produzione.
Nuovo BTp a 3 anni per sfruttare l’incertezza
Come posizionarsi rispetto al nuovo BTp a 3 anni? In una fase incerta come questa, caratterizzata da rendimenti in crescita e prospettive dubbie su economia, inflazione e tassi di interesse, sembra opportuno un approccio “ladder” al mercato obbligazionario.
Esso consiste nell’inserire in portafoglio titoli con scadenze progressive, da corte a lunghe. I primi staccano cedole e garantiscono un flusso di reddito costante nel tempo, mentre i secondi consentono di realizzare guadagni dal probabile apprezzamento futuro del capitale. L’asta del Tesoro offre altri tre bond a medio-lunga scadenza per un importo ulteriore massimo di 4,25 miliardi.