Continua l’allarme siccità ma il problema ora sono anche i rincari causati dalla carenza di prodotti per via della mancanza di acqua, che influisce sulle produzioni. Assoutenti ha parlato di possibili aumenti dei prezzi a causa della minore disponibilità sul mercato. L’associazione ha segnalato che in alcuni casi i raccolti si sono addirittura dimezzati. Ma quali sono i prodotti che potrebbero costare di più a causa dell’allarme siccità e dove sarà la zona rossa?

Zone rosse in Italia e rincari alimentari a causa della siccità, i prodotti interessati

I rincari potrebbero riguardare mais, cereali, derivati, latte, pane, pasta, formaggi, pizza, yogurt e latticini.

E ancora la frutta fresca come albicocche, ciliegie, pesche, susine, pere e mele, meloni e angurie e verdure come pomodori, insalate e melanzane. Secondo il presidente di Assoutenti Furio Truzzi:

“In tutte le regioni d’Italia si stanno moltiplicando gli allarmi circa i danni per le produzioni agricole determinati dalla carenza di acqua, indispensabile per irrigare i campi e alimentare gli animali. In alcuni casi i raccolti si sono addirittura dimezzati con cali fino al 50%. Una situazione che avrà conseguenze inevitabili sui prezzi al dettaglio, che per alcuni beni potrebbero rincarare nelle prossime settimane fino al +30% come effetto delle minori disponibilità sul mercato”

Dopo i rincari per la benzina, che hanno portato pesanti aumenti generali, anche la siccità andrà ad incidere sul portafoglio degli italiani, soprattutto per quanto riguarda la spesa alimentare.
Per questo motivo, il governo sta pensando ad un «decreto siccità» per correre ai ripari, misure che dovrebbero interessare solo alcune regioni come Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche e Lazio, anche se secondo il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, le zone rosse potrebbero riguardare tutta l’Italia.

Presto lo stato d’emergenza

Durante un’intervista a Fanpage, il ministro ha parlato della zona rossa in Italia e delle possibilità che nei prossimi giorni interessi tutta l’Italia con misure su larga scala.

In Lombardia è scattato lo stato d’emergenza fino al 30 settembre 2022 che prevede un uso parsimonioso dell’acqua e il razionamento con campagne di sensibilizzazione per il risparmio idrico. I prossimi giorni, lo stato d’emergenza dovrebbe interessare tutto lo Stivale o quanto meno le regioni più colpite con un possibile stop all’erogazione nelle ore notturne.