Si attende un decreto che potrebbe arrivare la prossima settimana per stabilire lo stato d’emergenza a causa dell’allarme siccità. Governo e Protezione Civile sono al lavoro e le Regioni devono individuare i criteri da trasmettere alla Protezione civile che poi dovrà comunicarli al Cdm. Intanto, la situazione è sempre più grave al Nord dove si attende di poter dare il via a delle zone rosse. In lizza ci sono sicuramente Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, ma anche Marche, Lazio, Umbria e Toscana sono tra le regioni al centro dell’attenzione.

Stato di emergenza in arrivo, cosa cambia con il decreto

Lo stato di emergenza che potrebbe arrivare la prossima settimana, servirà soprattutto per far avere i ristori alle aziende agricole che rischiano di perdere i raccolti e mettere a punto le risorse per l’intervento delle autobotti. Intanto continuano ad aumentare i comuni che stanno approvando ordinanze per ridurre lo spreco dell’acqua.
Entro pochi giorni, insomma, dovrebbe arrivare il Dpcm che servirà sopratutto per salvare il comparto agricolo. A tal proposito il ministro Stefano Patuanelli ha chiarito al Sole 24 Ore:

“Stiamo lavorando a un coordinamento per agevolare l’adozione dello stato di emergenza, misura che va oltre l’agricoltura e coinvolge anche altre attività economiche oltre che la popolazione. Cosa diversa è invece lo stato di calamità che viene decretato in agricoltura e prevede forme di ristoro solo per le aziende che abbiano subito danni superiori al 30% del valore della produzione”.

Comuni e Regioni si muovono contro lo spreco dell’acqua e l’allarme siccità

Nel frattempo i comuni e le regioni si muovono per ridurre lo spreco di acqua, approvando restrizioni per ridurre l’uso dell’acqua non indispensabile come annaffiare le piante, pulire le piscine o lavare l’auto. A Livorno, il sindaco ha fissato una sanzione fino a 500 euro per chi userà l’acqua per scopi non strettamente domestici, il sindaco di Ronzo-Chienis, in Trentino, ha deciso di stoppare all’uso dell’acqua dalle 23 alle 6 e molte altre regioni sono pronte a seguire la stessa strada.

In Lombardia, il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha parlato di grave siccità e di peggioramento giornaliero senza la pioggia. Grave la situazione anche in Lazio, nella zona dei Castelli Romani e nel Viterbese, dove almeno 14 comuni rischiano problemi di approvvigionamento, così anche per 5 comuni della provincia di Roma e altri della provincia di Rieti.