Nella giornata del 18 settembre, il consiglio dei Ministri ha approvato il provvedimento sul voto in condotta.

Da esso emerge che si verrà rimandati a settembre con il 6 in condotta anche se si frequentano le scuole medie. L’obiettivo è quello di ridurre al massimo gli atti di violenza (anche contro gli insegnanti) e gli episodi di bullismo.

Giorgia Meloni è soddisfatta di tale norma, ha spiegato infatti che di tratta di “una svolta molto attesa dalla società italiana”.

Parallelamente a questo provvedimento c’è anche la riforma della filiera tecnico-professionale che per la premier era “molto attesa dalla scuola italiana, dall’opinione pubblica e della forze produttive”.

Ma vediamo più nel dettaglio cosa cambierà.

Cosa cambia per gli istituti tecnico-professionali

La riforma scuola Valditara è stata approvata dal Cdm: arriverà quindi la stretta sulle sospensioni e sul voto in condotta.

Inoltre c’è anche quella degli Istituti tecnici e professionali che prevede (forse a partire dal 2024-2025) una sperimentazione in larga scala del modello 4+2. Ci saranno dei percorsi di quattro anni più altri due anni negli Its Academy.

Si utilizzerà una metodologia “on the job” con la quale ci sarà molta formazione pratica per cui verranno introdotti dei docenti e degli esperti dal mondo del lavoro.

Giuseppe Valditara, in merito a essa, ha spiegato che finalmente tale indirizzo di studi diventerà un canale di serie A. Darà infatti la possibilità agli studenti di formarsi e attuare le loro conoscenze nel mondo del lavoro garantendo così competizione all’attuale sistema produttivo.

Voto in condotta: con il 6 si è rimandati a settembre, il provvedimento approvato dal CDM

Il voto in condotta sarà importante nella valutazione complessiva dello studente e sarà ripristinato anche alle scuole medie. Inoltre inciderà anche sui crediti per l’ammissione all’esame di maturità.

Con il 6 in condotta si verrà rimandati alle superiori a settembre con un debito in Educazione Civica.

In caso si prenda 5 in condotta, invece, ci sarà la bocciatura che potrà avvenire anche se ci saranno dei gravi comportamenti e delle rinnovate violazioni del regolamento della scuola. In più, dalla nuova riforma si evince che soltanto se si prenderà 9 o 10 in condotta si avrà la possibilità di ottenere il massimo dei crediti importanti per la media del voto finale per la maturità.

In merito alla sospensione, poi, fino a due giorni non si verrà allontanati dall’istituto. Si dovranno invece continuare le lezioni in classe con maggiore studio e impegno. Nel caso in cui, invece, la sospensione vada oltre i due giorni, gli studenti dovranno obbligatoriamente svolgere delle attività di cittadinanza solidale in strutture convenzionate. Tali attività, poi, potranno anche proseguire se il consiglio di classe lo riterrà opportuno.

Il ministro dell’Istruzione è molto soddisfatto della riforma del voto in condotta perché è certo che essa responsabilizzerà i ragazzi. Inoltre restituirà autorevolezza ai docenti.

Ha aggiunto inoltre che in questo modo proseguirà “con atti concreti il nostro percorso di ricostruzione di una scuola che dia valide opportunità ai nostri giovani, valorizzi i territori e offra competenze di qualità alle imprese. Nel contempo una scuola che sia anche capace di affermare la cultura del rispetto”.

Riassumendo…

1. Il 18 settembre il consiglio dei Ministri ha approvato il provvedimento sul voto in condotta
2. Si verrà rimandati con il 6 in condotta in educazione civica e bocciati con il 5
3. Per le sospensioni di 2 giorni si continuerà a seguire le lezioni ma con maggiore studio e impegno, oltre i due giorni si dovrà prestare attività di cittadinanza solidale
4. Al via anche la riforma degli istituti tecnici e professionali che prevede (forse a partire dal 2024-2025) una sperimentazione in larga scala del modello 4+2.

[email protected]