Ormai il tema del rincaro dei voli è sempre attuale. Da oltre un anno, ma soprattutto negli ultimi mesi, chi ha dovuto acquistare un volo, si sarà accorto che il prezzo è decisamente aumentato. Ormai si parla di rincari del 40% anche per i voli low cost. Per questo il ministro Urso, nei giorni scorsi, aveva incontrato alcune compagnie aeree per capire i motivi dei rincari e arrivare a una soluzione per far tornare i prezzi dei voli a livelli accettabili.

I primi bilanci pubblicati dalle compagnie aeree, inoltre, confermano che l’incremento è evidente.

Per questo il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, insieme a al Garante per la sorveglianza dei prezzi, al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, non esclude delle misure pesanti contro le compagnie mentre Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) punta il dito contro l’algoritmo che decide le tariffe e spesso fa schizzare i prezzi dei biglietti.

Il problema degli algoritmi

Come riporta il Corriere della Sera, infatti, tra aprile e giugno, il biglietto aereo medio della compagnia Ryanair, è costato 49,08 euro esclusi gli extra. Con aumenti del 41,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 del 35% rispetto al periodo pre-pandemia. Per Ryanair, come ha calcolato Neil Glenn, esperto di Air Control Tower, questo ha voluto dire incassare 12,4 euro per posto calcolando, appunto, il profitto per sedile. Sempre Corriere, riporta anche i dati riferiti a Easyjet. Qui i rincari viaggiano intorno al 22% rispetto al 2022 e del 25% rispetto al periodo pre-pandemia. Mancano i dati di Wizz Air, che pubblicherà la trimestrale ad agosto, anche se, secondo gli analisti, si parla di un rincaro del 40% rispetto all’anno precedente.

Ecco perché, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini , ha parlato di pratiche commerciali scorrette, guardando ai prezzi di questo periodo e che entro fine anno finiranno le indagini esplorative sulle tariffe, da cui sono già emerse dalle anomalie nei prezzi, che non sono legate all’aumento dei costi del carburante.

Il governo, insomma, pensa di intervenire se non si farà qualcosa.
Anche l’Enac si dice allarmato dagli algoritmi, e in una lettera ha ribadito che:

«gli algoritmi, oltre a valutare la tempestività dell’acquisto, sfruttano la geo-localizzazione, individuano il tipo di dispositivo utilizzato: iOS di Apple viene associato ad una fascia medio-alta di compratori, e dunque utilizzarlo può portare a spese maggiori».

Insomma, tutte le tracce che lascia il web definiscono il compratore e stabiliscono anche il prezzo in base alle informazioni raccolte. Enac ha sottolineato che durante alcuni scioperi ferroviari, eventi calamitosi, vacanze o inagibilità di alcune tratte autostradali, i prezzi dei voli hanno subito aumenti di prezzi non indifferenti. Soprattutto per alcune rotte domestiche. Per questo si punta il dito contro un uso indiscriminato dell’algoritmo per definire i prezzi e non di rado:

“sfruttano situazioni di necessità ed emergenza in cui versa l’utenza con la sola finalità di massimizzare dei profitti”

Voli low cost addio, Enac contro algoritmo che fa schizzare prezzi dei biglietti aerei

Per questo Enac chiede un intervento legislativo per stoppare questi aumenti di prezzo e in grado di monitorare la domanda e l’offerta di posti sulle tratte. Soprattutto quelle con una forte domanda, chiedendo anche la pubblicazione dei prezzi in anticipo. Nei prossimi mesi, quindi, è auspicabile sperare che i prezzi dei voli si abbassino.

Riassumendo

  • I prezzi dei voli sono sempre più alti ma il governo non esclude delle misure pesanti contro le compagnie
  • I primi dati riferiti alle trimestrali di alcune compagnie dimostrano i rincari dei voli
  • Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) punta il dito contro l’algoritmo che decide le tariffe
  • Enac chiede un intervento legislativo per fermare questi aumenti di prezzo.