Mentre la maggior parte degli italiani sono vaccinati e si districano tra Green Pass e regole, c’è tutto un mondo parallelo di no-vax che vive senza vaccino e senza Certificato Verde.

Vivere senza vaccino, ecco come fanno i no-vax

Oltre a non volersi vaccinare, esistono moltissimi no-vax che grazie ad una piattaforma web in cui vengono indicati negozi, parrucchieri, medici e altre attività come bare ristoranti, dove il pass non viene chiesto, riescono a svolgere una vita quasi normale. Come riporta Il Tempo, solo a Roma sono almeno 140 le attività dove non viene chiesto il pass verde, attività spesso gestite o approvate dai «No Green Pass» coloro che sono contro la Certificazione e che vogliono difendere la libertà dell’individuo non chiedendo il Green Pass per accedere.

Negozi, ristoranti e locali dove il Green Pass non viene richiesto

Nonostante il rischio di multe, in Italia sono circa 2mila le imprese che non chiedono il lasciapassare e sono iscritte all’iniziativa «Animap», una piattaforma registrata su server svizzeri per tutti gli esercenti che vogliono ribellarsi. Una volta registrati, i locali possono apparire come free pass ma non sarebbe l’unica. Ci sono anche dei gruppi Telegram, come «Esercenti No Green Pass» con 32.886 iscritti dove gli esercenti si iscrivono per risultare come locali free, quindi l’accesso senza pass e i gli utenti che invece qui possono cercare ristoranti, bar o altri locali dove possono entrare senza mostrare niente.

Come scrive il quotidiano, solo a Roma ci sono almeno 140 di questi negozi o locali: si va dal parrucchiere no green pass, fino agli avvocati e persino scuole di danza che offrono corsi senza green pass. Non mancano neppure i ristoratori e i B&B che offrono il pernottamento senza bisogno del pass verde e ancora pub, palestre, dentisti e persino erboristerie, che rischiano ogni giorno multe pesanti.

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