Eh no, proprio non c’è pace per la Vitamina D. Nella giornata di ieri, infatti, sono cambiati nuovamente i criteri per la prescrizione con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. L’Aifa ha spiegato che non serve in alcuni casi.

Dopo alcuni studi, infatti, è stato dimostrato che il medicinale non è utile a prevenire le fratture nelle persone sane. Cosa significa questo? Che per i medici sarà sempre più difficile prescrivere la Vitamina D in quanto la soglia per averla gratuitamente si è abbassata ancora di più.

Si è sempre detto che la carenza di questa vitamina compromette in modi diversi la mineralizzazione ossea, commenta la signora Rosa. Porta, infatti, a rachitismo, osteomalacia e osteoporosi soprattutto nelle donne in menopausa, aggiunge. Lei fa parte di quest’ultima categoria e si chiede il perché, pagando le tasse, sia costretta da oggi in poi ad acquistare il farmaco il cui prezzo arriva anche a 10 euro e più.

Il Servizio Sanitario Nazionale Italiano al collasso

Il nostro eccellente Servizio Sanitario Nazionale, uno tra i migliori al mondo, pare stia morendo e la cronaca di questi ultimi tempi ne è l’esempio.

Ci sono liste d’attesa infinite, aggressioni ai sanitari con l’ultima nella città di Napoli a danno di infermieri del Pronto Soccorso del Pellegrini che stavano facendo soltanto il loro dovere.

E poi ci sono sempre più medici che stanno abbandonando il pubblico per il privato o si stanno trasferendo in altri stati dove gli stipendi sono consoni a tale professione.

In più non ci sono medici di base, alcuni piccoli paesi non ne hanno nemmeno uno e ci si deve spostare in quello vicino per trovarlo. E i Pronto Soccorso? Sono sempre più affollati per la carenza dei medici e per i troppi accessi.

Il fiore all’occhiello dell’Italia sta morendo e questo lascia tutti sconcertati.

Si ha sempre più la sensazione che ci si stia avviando verso una sanità privata dove però solo i più ricchi potranno essere curati.

La Vitamina D: quale limite?

Da oggi in poi sarà sempre più difficile farsi prescrivere la Vitamina D dal proprio medico. L’Aifa ha infatti dato il via a una nuova stretta sul farmaco perché si sospetta si utilizzi in modo inappropriato.

Per ottenerlo gratis, da ora in poi, il valore di questa vitamina nelle analisi del sangue dovrà essere inferiore a 12 e non più a 20 nanogrammi per millimetro.

L’Agenzia del farmaco ha chiarito che l’aggiornamento della Nota, istituita nel 2019, è stato necessario a seguito della pubblicazione di nuove evidenze scientifiche. Queste ultime, ha aggiunto “hanno ulteriormente chiarito il ruolo della vitamina D in assenza di concomitanti condizioni di rischi”. Gli studi principali presi in considerazione sono stati quello americano Vital (nejm 2022) e quello europeo Do-Healt Jama 2020.

Tutti e due hanno concluso che la Vitamina D “non è in grado di modificare il rischio di frattura nella popolazione sana senza fattori di rischio osteoporosi”. Ed per questo che si è deciso per la nuova stretta.

[email protected]