Salvatore Minisola, professore ordinario di Medicina interna all’Università La Sapienza di Roma, ai microfoni di AskaNews, ha spiegato il perché la vitamina D è così importante anche per prevenire l’osteoporosi, a chi dovrebbe essere prescritta e la regolamentazione e il rimborso del Servizio Sanitario Nazionale.

La vitamina D: ecco cos’è

Il professo Minisola ha spiegato ai microfoni di AskaNews che la vitamina D è importantissima in quanto ha anche il ruolo di favorire l’assorbimento intestinale del calcio (e quindi far arrivare quest’ultimo ai tessuto scheletrici).

Quando c’è grave carenza di vitamina D, spiega il docente, si manifestano malattie specifiche come il vecchio rachitismo (che non è più presente nel nostro paese) e l’osteomalacia. Gradi lievi di carenza di vitamina D, invece, esistono anche nell’osteoporosi.

Il professore ha spiegato che avere una quantità adeguata di vitamina D dipende sopratutto da due fattori. È possibile introdurla nell’organismo mediante una dieta (ma quella mediterranea non ne fornisce le quantità dovute) ed esponendosi alla luce del sole (alle nostre latitudini l’esposizione va bene da marzo a settembre-ottobre). Se tali metodi non funzionano bisogna assumerne un supplemento farmacologico.

A chi dovrebbe essere prescritta la vitamina D? Le prescrizioni in Italia e il rimborso

Il professore Milisola, ordinario di Medicina interna all’Università La Sapienza di Roma, comunica che la vitamina D dovrebbe essere somministrata a quattro categorie di persone. In primis ai bambini in quanto devono calcificare le ossa e poi alle gravide non per la gravidanza in sé ma perché in tanti studi è emerso che un livello adeguato di vitamina D può avere degli effetti benefici nel neonato dopo la nascita. La terza categoria riguarda tutti coloro che assumono dei farmaci per combattere l’osteoporosi (è stato infatti dimostrato che l’effetto dei farmaci per tale malattia risulta essere migliore con l’apporto adeguato di vitamina D).

Infine la quarta categoria riguarda tutte le persone in cui è documentata una carenza di tale vitamina.

La regolamentazione e le norme previste dell’Aifa

In merito alle nuove norme dell’Aifa sulla prescrizione della vitamina D, il professore ha comunicato che l’Agenzia Italiana del Farmaco  ha cercato in questo modo di contenere il prezzo dei farmaci come quello della vitamina D dando delle regole per la prescrivibilità. Il problema è che alcuni passaggi della nota creano confusione e non risolvono alla base alcuni problemi.

In conclusione, secondo Milisola la nota andrebbe rivista sentendo anche il parere di chi “vive quotidianamente tale esperienza che ha una caratura scientifica in questo ambito

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