Come tutti sapranno per viaggiare alla scoperta del mondo, potrebbe non bastare il passaporto. Molti paesi, infatti, richiedono i visti turistici che sono delle autorizzazioni rilasciate ai paesi stranieri per entrare in quel determinato luogo per turismo, studio o lavoro.

Se si vuole viaggiare verso una meta che non fa parte dell’Unione Europea o dello spazio di Schengen, quindi, è importante capire con un certo margine di anticipo come fare per ottenere il visto.

Per quello Usa, ad esempio, si legge sul sito dell’Ambasciata che il tempo richiesto per espletare la pratica, più la consegna mediante corriere, è di 5/7 giorni lavorativi dalla data del colloquio consolare.

Potrebbero però volerci più giorni presso altre Ambasciate o se ci si affida a un’agenzia. Ma come funzionano i visti turistici e quali paesi hanno cambiato le reglole nel 2023?

La documentazione

Per ottenere visti turistici, la documentazione potrebbe variare da paese a paese. Sicuramente è necessario possedere un passaporto e, in molti casi, anche consegnare delle fotografie in formato tessera. In alternativa, se non lo si possiede, si dovranno scegliere mete dove non è richiesto il passaporto. 

Potrebbe anche essere richiesta la prenotazione nell’albergo nel quale si soggiorna o gli estremi del biglietto aereo. Inoltre per ottenere il visto è necessario anche compilare un modulo di domanda specifico del paese nel quale ci si vuole recare.

In più, così come accade con il passaporto, potrebbe anche essere richiesta una tassa da pagare che sarà diversa a seconda del paese che si sceglierà. Dopo aver presentato la domanda, poi, le autorità competenti valuteranno la richiesta per cui ci potrebbero volere da pochi giorni a diverse settimane. In tale lasso di tempo verrà esaminata tutta la documentazione fornita e poi le autorità competenti decideranno se concedere o meno questo documento.

Se la domanda è stata accettata, infine, si dovranno quindi seguire le regole per il ritiro o per la stampa di quello elettronico a seconda delle pratiche del paese.

Visti turistici 2023: come funzionano e quali paesi hanno cambiato la durata

Ci sono dei paesi che hanno semplificato le regole per ottenere i visti turistici e tra questi c’è l’Arabia Saudita. Per gli europei è sufficiente richiedere l’eVisa che corrisponde al permesso di ingresso in formato elettronico. Si può ottenere collegandosi al sito Visasaudi dove si legge che per averlo è necessario che il proprio passaporto sia valido per almeno sei mesi dopo la data di arrivo in Arabia Saudita. Si legge inoltre che i titolari della e-Visa potranno visitare tutta l’Arabia Saudita ad eccezione delle città di Mecca e Medina che sono riservate ai musulmani.

Sul sito dell’immigration del Vietnam si legge che il passaporto vietnaminata è un documento di viaggio rilasciato dalle autorità competenti che permette di viaggiare e entrare in Vietnam. Uno dei tipi di visto rilasciati è l’e-Visa elettronico che è valido massimo per trenta giorni ed è a ingresso singolo. Chi vuole entrare in tale paese può richiedere tale documento presso le agenzie e le organizzazioni specializzate. La tassa si paga, poi, mediante gateway di pagamento elettronico come prescritto dal Dipartimento di Immigrazione.

La novità della Giordania è che si potrà richiedere un visto dì ingresso elettronico mediante all’applicazione del Ministero dell’Interno della Giordania. In questo modo si avrà una conferma stampabile del visto e la possibilità di eseguire il pagamento delle tasse anche online. Per i cittadini italiani, comunque, ci sarà sempre la possibilità anche di ottenere il visto d’ingresso all’arrivo nel paese.

In conclusione anticipandosi di almeno 1 mese non si avrà alcun tipo di problema nell’ottenere visti turistici per le vacanze. Come direbbe un utente Twittercon un visto turistico, si è protagonisti di un viaggio che arricchisce l’anima e apre nuove prospettive”.

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