No, non è The Walking Dead. Chi sognava una pandemia come quella descritta dal fumetto di Kirkman o dai vecchi film di Romero, rimarrà molto deluso. Il virus zombie di cui tutti parlano, in realtà altro non è che un’espressione dei media per riciclare una notizia che sta facendo il giro del web da qualche mese. Vediamo di cosa si tratta.

Virus zombie, di cosa si tratta?

Ebbene sì, gli scienziati hanno praticamente scongelato un gruppo di virus (per la precisione 13) che erano ibernati nel permafrost, tra i ghiacciai della Siberia.

Questa è la notizia vera. Poi c’è il solito ricamo dei giornalisti, i quali hanno appioppato al fatto uno strillone da far accapponare la pelle. Per zombie quindi non si intende che questi virus possano scatenare una pandemia di morti viventi sul pianeta, ma ci si riferisce al fatto che sono ceppi preistorici, quindi hanno migliaia di anni (potevano allora chiamarli virus mummia, o anche virus vampiri). Ad ogni buon conto, archiviato il discorso relativo alla morte del giornalismo, passiamo a vedere quali sono le cose sostanziali da ripetere in merito a questa notizia.

Come dicevamo, un gruppo di scienziati formato dall’Istituto zoologico dell’Accademia Russa delle scienze di San Pietroburgo, del Centro Helmholtz per la ricerca polare e marina di Potsdam e da altri istituti è riuscito a isolare un ceppo di virus ibernati nei ghiacci della Siberia. Il più giovane ha 27 mila anni, il più vecchio 48.500 anni. La cosa inquietante è che questi germi sono cosi grossi che si possono vedere anche con normali microscopi. Ma per qualche motivo dobbiamo preoccuparci di questi virus che, se non fossero stati scongelati, starebbero ancora belli al fresco nel permafrost a dormire? Perché in realtà non è proprio così, e non è detto che in futuro le cose non possano cambiare. Il surriscaldamento globale sta portando allo scioglimento dei ghiacci, cosa che provocherebbe il risveglio di questi virus.

Ecco perché sono pericolosi.

Cosa rischia l’uomo?

I germi scoperti appartengono a gruppi tassonomici chiamati Megavirus, Pacmanvirus, Pandoravirus, Cedratvirus e Pithovirus. Il rischio più grande è che si tratta di sostanze totalmente sconosciute all’uomo di oggi, quindi sprovvisto di sistemi di difesa naturali. Come reagirebbe quindi l’uomo a questi virus zombie, qualora ne dovesse venire contagiato? No, ripetiamolo ancora a scanso di equivoci; non ci trasformeremo tutti in mostri senza cervello che hanno fame di carne umana, ma scommettiamo che una nuova pandemia in stile Covid sarebbe un incubo altrettanto inquietante.