L’odissea degli abbonati, o sarebbe meglio dire “ex abbonati”, alle palestre Virgin Active non accenna a finire, il noto brand avvia Rid con nuovi codici mandato senza l’autorizzazione del debitore (presunto).

Più di una volta su questa testata abbiamo parlato del “caso” Virgin Active che, modificando i servizi offerti all’interno del proprio abbonamento per adeguarsi alle norme di anti-Covid, di fatto ha trasformato un abbonamento Open profumatamente pagato in un abbonamento vincolato a orari, prenotazioni e scarnificato di tutti quei servizi (in primis la spa) che lo rendevano appetibile giustificandone l’importo, e tutto questo nemmeno facendo lo sforzo di modificare minimamente la quota mensile.

Rimandiamo dunque all’articolo pubblicato nel mese di giugno 2021 Focolaio Covid-19 nella palestra Virgin, che obbliga a prolungare gli abbonamenti le motivazioni legali addotte dagli abbonati che, mediate pec personale finanche tramite avvocato, sulla base degli articoli del Codice Civile 1463 e 1464 sull’impossibilità sopravvenuta della prestazione, hanno chiesto di recedere il contratto, ma per lo più con scarso esito.

Palestre Virgin Active: tra email recupero crediti e Rid senza autorizzazione

Le palestre Virgin Active non solo si sono dimostrate sorde sia agli appelli privati che tramite avvocato, ma hanno messo in piedi una macchina bestiale per rifarsi dei soldi persi sui privati cittadini affidando ad una società, tale Recupero Crediti Synergy Key S.r.l, l’invio di e-mail (su account privati no mezzo pec, attenzione!) e telefonate ai numeri personali per intimare al pagamento (dei mesi mai fruiti a gente che non mette piede in palestra da febbraio 2020). Società che si dimostra anch’essa sorda quando, anche qualora messa al corrente del fatto che il proprio avvocato sta procedendo alla contestazione del debito (ed è in attesa, molto lunga, di una risposta da parte di Virgin Active), continua ad esigere e a riscuotere le somme di (ex) abbonati che, turbati dalla circostanza, a volte cedono allo stress e all’idea di avere a che fare con il recupero crediti e pagano.

Ma oltre al recupero crediti, le palestre Virgin Active tentano un’altra strada, forse ancora più vergognosa: attivano in autonomia i Rid – Richiesta di addebito diretto (ora SDD – Sepa Direct Debit) bloccati dagli (ex) abbonati senza che questi abbiano mai firmato un nuovo codice mandato, scoprendo così il prelievo attraverso l’analisi del proprio estratto conto o mediante messaggio del pagamento effettuato per chi avesse impostato un servizio di notifica. Ecco, proprio questa pratica di attivare il Rid senza autorizzazione del debitore, effettuata anche più di una volta sullo stesso (ex) abbonato, risulta essere davvero riprovevole.

Si sottolinea che si parla di “ex” abbonati perché non solo praticamente tutti coloro che hanno bloccato il Rid hanno chiesto parallelamente via pec personale o avvocato di recedere il contratto per impossibilità sopravvenuta della prestazione (articoli del Codice Civile 1463 e 1464) ma, in aggiunta, per molti di loro il contratto con la palestra è naturalmente scaduto, eppure Virgin Active si ostina a prolungarne la durata unilateralmente, non curate delle comunicazioni ufficiali ricevute nei tempi e nelle modalità previste per esercitare il diritto di “non rinnovo” alla scadenza del contratto alle quali, ovviamente coerente con la sua politica dispotica, non risponde.

Mai più Virgin Active! Le palestre alla ricerca di soldi, da spillare agli (ex) abbonati

Questa pandemia, purtroppo, ha messo in difficolta molti settori, quello delle palestre compreso, e di questo diamo atto. Tuttavia la logica di rifarsi gli uni sugli altri non porta da nessuna parte e certamente non dà alcun risultato positivo in termini di immagine per i brand. Molti degli (ex) abbonati alle palestre Virgin Active, seppur consci della qualità delle strutture, mai più metteranno piede in quegli ambienti a causa del trattamento ricevuto.

Non è un caso che, come riporta Reuters, nel 2020 i ricavi di Virgin Active Europe sono diminuiti del 49% e il gruppo ha perso il 25% della sua base associativa. Addirittura su Moneyweb si parla di un calo del 35% degli abbonati in Italia. Forse, una politica diversa non improntata su mors tua vita mea e dunque più attenta alle esigenze dei clienti sarebbe stata più strategica. “Virgin Active, mai più!”, ripetono in tanti.

Cosa fare in caso di Rid non autorizzato da parte di Virgin Active

Se si fosse tra i malcapitati ai quali è stato avviato il Rid senza autorizzazione da Virgin Active, bisogna contattare immediatamente la propria banca e richiedere per iscritto la revoca della nuova disposizione SDD mai autorizzata e di essere rimborsati. Attenzione però, la richiesta va fatta entro 13 mesi dall’accaduto.