Da alcuni giorni si è tornati a parlare di una nuova possibile ondata del Covid-19 a causa delle nuove sottovarianti Omicron 4 e 5, trovate anche in Italia presso il laboratorio di microbiologia di Monza. In Sudafrica si sta vivendo una nuova ondata di coronavirus proprio a causa delle nuove varianti. Dagli Stati Uniti è giunto l’allarme che in autunno si prevedono fino a 100 milioni di contagi a causa della nuova ondata, per cui da settembre tutta la popolazione sarà invitata alla quarta dose.

A preoccupare, è anche l’allarme reinfezioni.

Variante Omicron, boom di reinfezioni, chi rischia il contagio due volte

Secondo l’ultimo report dell’ISS, a rischiare maggiormente di contagiarsi più volte con Omicron e le sue varianti sono i no vax e i no booster. In base agli ultimi dati, emerge che i casi di covid sono in calo, così come i ricoveri. Attualmente, nel nostro paese è la variante Omicron 2 a prevalere mentre la BA.4 e la BA.5 rimangono sorvegliate speciali per l’autunno. A preoccupare sono appunto le reinfezioni. Secondo l’ISS:

“La percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati è salita al 5%, contro il 4,5% della settimana precedente. L’analisi del rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 (data considerata di riferimento per l’inizio della diffusione della variante Omicron), evidenzia un aumento del rischio relativo aggiustato di reinfezione (valori significativamente maggiori di 1).

Il rischio è maggiore nei soggetti con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi di Covid-19 fra i 90 e i 210 giorni precedenti e nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni. Sono anche più a rischio, poi, le donne rispetto agli uomini.”

Quali sono i sintomi delle nuove sottovarianti

Dal 24 agosto 2021 fino al 4 maggio 2022 sono stati segnalati 397.084 casi di reinfezione.

Un rischio maggiore riguarda anche i soggetti più giovani, tra 12 e 49 anni rispetto a chi ha tra 50 e 59 anni a causa dell’esposizione di comportamenti più a rischio rispetto agli over 60. A rischiare di più sono anche gli operatori sanitari.

Con le nuova varianti Omicron 4 e 5, il rischio di reinfezione sembra ancora più alto. Tra i sintomi segnalati figurano soprattutto naso che cola, vertigini, dolore alle orecchie, dolore all’addome e allo stomaco, spossatezza.