C’è massima allerta per la variante Omicron. L’Oms ha infatti lanciato un allarme definendo la velocità di propagazione “impressionante” e “senza precedenti”. Spiega poi che ci si dovrà attendere un vero e proprio “tsunami di contagi“. Ci si chiede quindi quali sono i dati sull’efficacia del vaccino Moderna e quelli sulla terza dose.

Terza dose e dati efficacia vaccino Moderna contro la variante Omicron

Contro la variante Omicron 2 dosi di vaccino Moderna non sono abbastanza efficaci. Se però ci si sottopone alla terza dose (booster) l’efficacia aumenta.

Questi sono i primi dati e le prime news che arrivano proprio da Moderna in merito alla nuova variante del Coronavirus che sta inquietando tutta l’Unione Europea e non solo.
L’azienda comunica nel dettaglio che solo due dosi di vaccino non sono abbastanza per combattere la variante Omicron rispetto al virus originario wild-type. La terza dose, invece, aumenta di parecchio le difese. Tramite Twitter, Moderna afferma che le persone con il doppio vaccino Moderna avevano anticorpi “neutralizzanti rilevabili contro Omicron” ma bassi rispetto al virus wild-type. La dose booster di 50 µg ha invece aumentato di parecchio gli anticorpi neutralizzanti anti-Omicron. Questi dati, però, sono ancora in pre-stampa e non ancora sottoposti alla revisione tra pari.

Intanto Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, comunica che il solo vaccino non basta per evitare la diffusione della variante Omicron. Sarebbe infatti opportuno, spiega, utilizzare in modo consono le mascherine ed il telelavoro, prevenire gli affollamenti sia sui mezzi che negli luoghi pubblici e restare a casa se si è malati. Inoltre per la direttrice bisognerebbe igienizzare le mani e garantire un’adeguata ventilazione nei luoghi pubblici. La Ammon puntualizza inoltre che l’efficacia dei vaccini contro gli esiti gravi della malattia (causata dalla Delta) resta elevata.

Quindi la vaccinazione è importantissima per affrontare non soltanto la circolazione della variante Delta ma anche per ridurre l’impatto di quella Omicron.
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