Si continua a parlare del vaiolo delle scimmie a distanza di qualche settimana dai primi casi accertati nel mondo. Nelle ultime ore, l’Istituto Lazzaro Spallanzani ha dichiarato che «Il virus responsabile del vaiolo delle scimmie può essere presente nel liquido seminale di una persona affetta da questa malattia in una forma capace di replicarsi».

Vaiolo delle scimmie, si trova nel liquido seminale: l’ultima scoperta fa preoccupare

Lo si legge in una nota, dove viene specificato che:

«Il virus è stato isolato nei laboratori dell’Istituto dal liquido seminale prelevato da un paziente 6 giorni dopo la comparsa della febbre e, in coltura cellulare, si è dimostrato capace di infettare e di replicarsi in laboratorio.

Finora la presenza del materiale genetico del virus è stata rilevata nel liquido seminale di 6 dei 7 pazienti studiati allo Spallanzani, ma in questo caso il virus è stato anche isolato in coltura».

Per confermare o meno l’ipotesi della trasmissione sessuale e la persistenza del virus nello sperma, i ricercatori stanno attualmente portando avanti nuovi studi anche per capire meglio i meccanismi della trasmissione del virus. L’attuale focolaio di vaiolo delle scimmie, interessa almeno mille casi in 28 paesi e in questo modo si farebbe luce sul ruolo della trasmissione sessuale.

Ecco come ci si contagia

Ad esprimersi in merito è stato anche l’infettivologo Massimo Galli, secondo cui la trasmissione per via sessuale era sospetta e ora confermata sottolineando che potrebbe bastare anche la saliva di un bacio per contagiarsi, oltre ai contatti stretti, indumenti e lenzuola contaminati con il pus infetto e liquidi biologici.

Alcuni giorni fa, lo Spallanzani aveva pubblicato su Eurosurveillance, la rivista scientifica dell’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), un articolo che trattava dei primi quattro casi di vaiolo delle scimmie in Italia, tutti uomini per cui si è ipotizzata la trasmissione per contatti sessuali.

Intanto, salgono a 29 i casi di vaiolo delle scimmie in Italia, secondo il documento di aggiornamento dell’Organizzazione mondiale della sanità. In Gran Bretagna risultano 321 casi, seguita dalla Spagna con 259 casi e il Portogallo con 191.