Ci mancava solo il bollettino del vaiolo delle scimmie. Dopo il Covid, ora scattano anche le vaccinazioni per quella che sembra stia diventando la nuova pandemia, speriamo di no. Quel che è certo è che comunque ogni giorni i casi stanno aumentando sempre più, con un quadro preoccupante soprattutto in alcune regioni del paese, tanto che, come dicevamo, sono già partite le campagne di vaccinazione.

Vaiolo delle scimmie, i nuovi casi in tutte le regioni

Nella giornata di ieri 30 agosto, le varie regioni hanno confermato i seguenti numeri di casi in merito ai contagi da vaiolo delle scimmie: Abruzzo 2; Basilicata 0; Calabria 0; Campania 37; Emilia Romagna 75; Friuli Venezia Giulia 12; Lazio 138; Liguria 16; Lombardia 322; Marche 6; Molise 0; Piemonte 2; Puglia 17; Sardegna 5; Sicilia 7; Toscana 38; Bolzano 1; Trento 4: Umbria 0; Valle d’Aosta 0; Veneto 53.

È quasi incredibile come la Lombardia, dopo essere stato il focolaio del Covid, ora si trovi a dover fare da porta bandiera in negativo anche di questi nuovi contagi.

Come detto, al via la campagna vaccinale per arginare i contagi. Sono diverse le regioni che si sono organizzate nei giorni scorsi per ottenere le dosi e predisporre gli ambulatori per la vaccinazione. Nella giornata di oggi Liguria e Piemonte si uniscono al gruppo. Il Lazio aveva fatto da apripista a inizio agosto, poi c’era stato il Veneto, la Toscana, la Lombardia e l’Emilia Romagna. Si tratta di una mossa necessaria, visto che in Italia i casi stanno continuando ad aumentare, in controtendenza rispetto al resto d’Europa dove, secondo le analisi dell’OMS, i contagi sono in calo.

Vaiolo delle scimmie, chi deve fare il vaccino?

È un’altra però la domanda che a questo punto molti italiani si stanno ponendo. Quali sono i soggetti e le categorie a rischio alle quali è quindi consigliato di fare il vaccino contro il vaiolo delle scimmie? Ecco le categorie e i soggetti individuati dal Ministero della Salute:

  • personale di laboratorio esposto a orthopoxvirus
  • persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM)
  • soggetti che hanno avuto una recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno)

Nella circolare si legge: “Tali soggetti a più alto rischio potrebbero essere identificati tra coloro che afferiscono agli ambulatori PrEP-HIV dei centri di malattie infettive e dei Check Point, ai centri HIV e ai centri per il trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili, utilizzando anche indicatori di comportamento ad alto rischio simili a quelli utilizzati per valutare l’idoneità alla profilassi pre-esposizione all’HIV, ma applicati indipendentemente dalla presenza o meno di infezione da HIV.”.