Si torna a parlare dei vaccini in vacanza. Giugno è il mese clou con l’arrivo di 20 milioni di dosi e una spinta importante alla campagna vaccinale, ormai aperta ad ogni fascia di età, anche ai giovani che hanno meno di 30 anni e 20 anni.

Vaccini anche nelle località di villeggiatura ma solo per soggiorni lunghi

Per vari giorni si è parlato della possibilità di vaccinare anche in vacanza per evitare che i cittadini boicottino la seconda dose a luglio e agosto. Durante la conferenza Regioni a fare chiarezza su questo punto è stato il generale Francesco Figliuolo, che ha parlato di richiami in vacanza come eccezione assoluta.

In pratica, chi si fermerà per pochi giorni in un’altra Regione per le vacanze non potrà pretendere la seconda dose ma anche riuscire a vaccinarsi qualora si soggiorni più tempo non sarebbe facile. Bisognerebbe spostare la seconda dose nel luogo di villeggiatura. Nonostante tutto alcune regioni come Liguria e Piemonte si sono già organizzate tra loro, alle Eolie sarà offerta la seconda dose ai turisti, il Veneto sarebbe aperto a vaccinare i turisti mentre altre regioni sembrano scettiche.

Flessibilità per la prenotazione del vaccino

Nel documento presentato dalla Commissione Salute si legge che il vaccino in vacanza dovrebbe riguardare solo la seconda dose e «dovrebbe rappresentare una assoluta eccezione, considerata la relativa flessibilità della data della seconda dose e la possibilità di programmazione che tale elemento offre».
Per questo motivo il commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha chiesto delle procedure flessibili per la prenotazione del vaccino. Tramite una circolare il generale ha specificato che:

“Con l’approssimarsi della stagione estiva e della chiusura delle scuole, attuare procedure flessibili di prenotazione della vaccinazione (nei portali, call center ecc.) che consentano ai cittadini la definizione della tempistica vaccinale già dalla scelta della data della prima dose per evitare che la seconda somministrazione coincida con i periodi di assenza dalle zone di residenza/assistenza/domicilio”

Nella pratica già durante la fase di prenotazione della prima dose, i cittadini dovrebbero trovare la data del richiamo in modo che si possa spostare “in un altro giorno nel range dei 42 giorni o delle 4-12 settimane”.

Le Regioni, in sostanza, dovrebbero garantire delle modalità di prenotazione flessibile per dare ai cittadini più libertà di movimento. Lo scopo è evitare che la campagna rallenti nei prossimi tre mesi e in vista della stagione autunnale quando il virus potrebbe tornare.

Vedi anche: Prenotazione vaccino per tutti dal 3 giugno: come fare, regione per regione

[email protected]